Governo ultime notizie: Conte minaccia dimissioni e silura Casalino?
Conte è sempre più a suo agio nei panni di Presidente del Consiglio. Per questo motivo sembra che l’«avvocato degli italiani» stia cercando il sostegno del Colle per ritagliarsi un maggiore spazio di autonomia. D’altronde, Conte è arrivato a Palazzo Chigi come “frutto” di un accordo complicato tra due forze politiche che hanno faticato ad apparentarsi.
Il pericolo che, negli ovvi sforzi di mediazione tra i due poli, si trovi dimidiato delle proprie prerogative c’è. Insomma, Conte non ci sta più a fare il – vero o presunto – “burattino” di Salvini e Di Maio; dal canto suo, il Quirinale non aspettava altro che la sua presa di coscienza per stringere quanto più possibile il margine di manovra dei due vicepresidenti.
Governo ultime notizie: Conte minaccia dimissioni e silura Casalino?
Ecco allora che, riferiscono alcune indiscrezioni riportate da Dagospia, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Zampetti gli avrebbe ricordato come, in caso di “emergenza”, abbia in mano un’arma potentissima: le dimissioni, ossia, la possibilità di agitarne lo spauracchio. In pratica, nel caso in cui la sua autonomia fosse minacciata dalle strattonate di Di Maio e Salvini, basterebbe giocare questa carta per scrollarseli – almeno un po’ – di dosso. Avrebbero troppo da perdere i due leader, per cui sarebbero costretti a cedere terreno al Presidente del Consiglio.
Il primo banco di prova della nuova strategia potrebbe essere un “rinnovamento” del proprio staff. In particolare, Conte vorrebbe “cambiare” Rocco Casalino e Pietro Dettori. Il primo si sarebbe dimostrato “inesperto” e troppo “invadente”, a testimoniarlo l’episodio avvenuto al G7. Invece, il secondo potrebbe rimanere coinvolto nel caso dello Stadio di Roma. In arrivo ci sarebbe anche l’avvicendamento per la consigliera diplomatica Zappia, ereditata da Gentiloni.
Governo ultime notizie: la logica oltre lo spiffero
Detto ciò, bisogna sottolineare che il livello è quello degli spifferi di Palazzo. Andando per logica, Conte da solo non può minacciare l’esistenza della maggioranza e, tra l’altro, nemmeno gli conviene. Contento o no dell’attuale equilibrio di potere (perché non è detto poi che la situazione così com’è gli sia sgradita), toccherà fare buon viso a cattivo gioco. Innanzitutto, non ha lo “spessore” istituzionale, almeno non ancora, per intrattenere un rapporto preferenziale del tipo esposto sopra con il Capo dello Stato. Non ha neanche uno scranno tutto suo in Parlamento.
In più, nonostante l’approvazione incassata da Mattarella nella querelle con la Francia seguita al caso della nave Aquarius, il premier non ha modo, allo stato dei fatti, di scavalcare Di Maio e Salvini in quanto a esperienza e “infrastruttura” politica. Per concludere, se Palazzo Chigi vorrà più libertà dovrà trattare con Di Maio e Salvini; tentare di bypassarli con l’aiuto di Mattarella si potrebbe rivelare un boomerang: i due hanno già dimostrato di saper valorizzare al massimo gli attacchi che gli vengono rivolti, anche i più violenti.
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