Mondiali Russia 2018, focus Tunisia: Le Aquile di Cartagine e il volo impossibile

Pubblicato il 18 Giugno 2018 alle 23:10 Autore: Francesco Vigevani
Mondiali Russia 2018

Mondiali Russia 2018, focus Tunisia: Le Aquile di Cartagine e il volo impossibile

La nazionale tunisina è una delle squadre più quotate del Continente africano.

Anche se fra le sue fila non compaiono nomi di giocatori che militano in grandi club, ha un palmarès di vittorie di tutto rispetto nel panorama del Continente nero: Coppa d’Africa 2004, il Campionato delle Nazioni Africane 2011 e la Coppa delle Nazioni Arabe 1963.

Il primo successo di rilievo fu ad Argentina 1978 in cui la nazionale tunisina, sconfiggendo all’esordio il Messico per 3-1, entrò nella storia come la prima nazionale africana a vincere una partita di un Mondiale.

Sempre in quel torneo i tunisini, guidati dalla stella Tarak Dhiab, imposero alla Germania Ovest campione in carica un pareggio senza reti, anche se questo non bastò per superare la prima fase, vista la sconfitta (1-0) nella gara successiva contro la Polonia.

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Mondiali Russia 2018: l’era Lemerre e lo storico trionfo nel 2004

Dopo questo mondiale per la Tunisia cominciò un lungo periodo di alti e bassi che si concluse con l’arrivo del mister Roger Lemerre.

Lo stregone francese ebbe il non facile incarico di creare un gruppo senza avere a disposizione giocatori con esperienza in grandi club.

C’era inoltre da organizzarsi in vista del 2004, anno in cui la Tunisia avrebbe ospitato la Coppa d’Africa e brutte figure non sarebbero quindi state gradite.

Nel 2004 infatti la Tunisia ospitava la competizione per le nazioni africane in casa propria quale miglior palconscenico per rilanciare il calcio delle Aquile.

Il tecnico costruì il gruppo intorno a due giocatori che sarebbero diventati il simbolo di questa rinascita: il difensore Hatem Trabelsi ed il centrocampista Francileudo Santos.

Dare un gioco incisivo in pochi anni sembrava un’impresa davvero complicata, ma grazie all’aiuto dei due giocatori il CT riuscì ad organizzare un buon gioco, fatto di solide manovre difensive e semplici ripartenze.

La strada verso la vittoria della coppa fu dura e complicata.

Dopo l’agevole girone iniziale sconfissero in serie le favorite Senegal e Nigeria ed in finale il più quotato Marocco.

Fu un derby ad altissima tensione che alla fine vide i ragazzi di Lemerre spuntarla.

Lo stregone era riuscito nell’impresa di battere i tanto odiati vicini diventando così il primo allenatore a vincere coppa d’Africa e campionato europeo, vinto 4 anni prima con la Francia.

Lemerre aveva vinto la coppa ma la cosa più importante fu quella di aver creato un gruppo solido che qualche anno dopo darà alla Tunisia un allenatore nato dagli eroi di Rades Hatem Trabelsi.

Mondiali Russia 2018: un girone proibitivo per le Aquile

Della nazionale del 2004 non è rimasto nessuno e il ricambio generazionale non è stato all’altezza di quella squadra.

In Russia, i tunisini dovranno affrontare il Belgio, l’Inghilterra e Panama, tutte inserite nel girone G.

Le speranze di passare il girone sono veramente basse e saranno affidate ai gol di Saber Khalifa e alle punizioni di Wahbi Khazri, centrocampista di proprietà del Sunderland ma attualmente in forza al Rennes.

Per il resto c’è ben poco da stare tranquilli, ma come sappiamo le Aquile non partiranno sicuramente sconfitte.

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