Pensione anticipata col contributivo, come lavorare 3 anni in meno
Andiamo a vedere come funziona la pensione anticipata con il sistema contributivo: ovvero, come lavorare 3 anni in meno nel sistema attuale.
Pensione contributiva anticipata fino a 3 anni
Il tema previdenziale tiene banco nel programma del nuovo governo Conte. Attualmente la pensione anticipata con il sistema contributivo permette a diversi lavoratori di uscire dal mondo del lavoro 3 anni prima. Il governo Conte sta lavorando all’ipotesi di introdurre Quota 100 e Quota 41; 2 misure piuttosto costose a detta di molti che potrebbero andare a sostituire la riforma Fornero.
La soluzione varata dagli economisti di Lega e M5S, tuttavia, potrebbe penalizzare diversi soggetti; soprattutto quelli che oggi possono approfittare di uscire dal mondo del lavoro prima grazie a uno strumento come l’Ape sociale. Se quest’ultima venisse cancellata, infatti, il requisito anagrafico per accedere all’età pensionabile aumenterebbe di conseguenza. La tanto contestata riforma Fornero, infatti, ha penalizzato una buona parte di lavoratori, irrigidendo i requisiti, in particolar modo anagrafici. Il sistema attuale, però, lascia la porta aperta ad alcune soluzioni che consentono di anticipare l’età pensionabile.
Pensione anticipata col contributivo: come uscire a 63 anni e 7 mesi
Per alcune persone in possesso di determinati requisiti a oggi è possibile lavorare 3 anni in meno e quindi usufruire della pensione anticipata. Come? Attraverso il sistema contributivo. Attualmente l’uscita dal mondo del lavoro per questi soggetti avviene a 63 anni e 7 mesi di età, vale a dire 3 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. Tuttavia, con il meccanismo che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita, i requisiti anagrafici cambieranno a partire dal 1° gennaio 2019; quando tutto slitterà di 5 mesi (quindi pensione anticipata a 64 anni e pensione di vecchia a 67 anni).
I requisiti per accedere alla pensione anticipata, oltre a quelli relativi all’età, sono il possesso di almeno 20 anni di contributi; nonché un assegno mensile lordo che almeno eguagli 2,8 volte l’assegno sociale; quindi di almeno 1.268 euro mensili lordi. L’accesso alla pensione anticipata col contributivo è riservato solo a tutti quei soggetti che al 31 dicembre 1995 non possiedono contributi.
Come riporta La Legge Per Tutti, “chi possiede anche un solo contributo al 31 dicembre 1995, avendo diritto al calcolo misto, non può beneficiare della pensione anticipata contributiva”. Al contempo c’è una possibilità per andare in pensione 3 anni prima rispetto ai tempi previsti anche per questi soggetti. “Si tratta della possibilità di computare; ovvero di trasferire tutta la contribuzione posseduta nella gestione separata”. Tuttavia, anche per usufruire del computo è necessario il rispetto di alcuni requisiti. Tra questi 15 anni di contributi complessivi; minimo 1 mese di contribuzione accreditata presso la gestione separata; minimo 1 settimana di contributi, ma meno di 18 anni accreditati al 31 dicembre 1995; infine, almeno 5 anni di contributi accreditati dal 1° gennaio 1996.
Pensione anticipata col contributivo: uscire prima con l’Ape
Esistono poi altre due soluzioni per uscire prima dal mondo del lavoro e usufruire della pensione anticipata contributiva. Stiamo parlando di Ape sociale e Ape volontaria. La prima è a carico dello Stato; la seconda prevede la richiesta di un prestito bancario e la stipula di una polizza assicurativa. La prima misura, essendo gratuita, non risulta penalizzante in merito all’assegno pensionistico. Ed è riservata ai lavoratori in difficoltà (cassaintegrati, disoccupati o chi effettua lavori gravosi). La seconda, in virtù del prestito bancario da restituire con gli interessi, grava di più sull’assegno pensionistico.