Riforma PA, il governo pone la questione di fiducia. Oggi il voto alla Camera
Riforma della PA, atteso nella notte il via libera alla Camera. In tarda serata, infatti,verso le 22 cominceranno le dichiarazioni di voto sul provvedimento di riforma della Pubblica Amministrazione. Poco prima della mezzanotte, poi, l’aula di Montecitorio sarà chiamata ad esprimersi sulla questione di fiducia al dl, posta ieri notte dal ministro a nome del governo. Questo è quanto ha disposto la conferenza dei capigruppo della Camera dei Deputati. L’ok al provvedimento dovrebbe arrivare nella giornata di giovedì. Oggi alle 14 scade il termine per la presentazione degli ordini del giorno al testo.
Con la riforma della Pa c’è “una forte inversione di tendenza”, ha annunciato il ministro Madia in un’intervista a La Stampa. “Prima l’amministrazione concedeva a tutti il trattenimento in servizio. E se si considera che i trattenimenti erano già compresi nei limiti assunzionali, quella persona che rimaneva in servizio rubava un posto a un giovane”, spiega il ministro. La componente dell’esecutivo Renzi annuncia anche lo stop alle consulenze ai dirigenti pensionati: “ora c’è il divieto assoluto di continuare per i pensionati ad avere lavori nella pubblica amministrazione. Al massimo si può restare un anno, e a titolo gratuito”, chiarisce il ministro. “Abbiamo varato norme giuste che hanno generato grandi proteste. Pensiamo ai professori, oppure ai magistrati”, ammette Madia. E sugli emendamenti alla riforma che si annunciano alla Camera dichiara: “abbiamo discusso per una settimana, giorno e notte, in Commissione; mille emendamenti sono un’esagerazione. Valuteremo se mettere la fiducia”, dichiarava solo poche ore fa il ministro della PA.
Ma sulla fiducia chiesta dal governo già si sono espresse contrariamente le opposizioni. “Il Governo procede per la sua strada autoritaria. Non bastando le riforme costituzionali imposte ai cittadini, anche su un provvedimento importante, come il decreto sulla pubblica amministrazione, il Governo ha deciso di apporre la questione di fiducia”, hanno denunciato i deputati del M5S. “Ciò, nonostante l’ampia disponibilità dimostrata dal MoVimento 5 Stelle alla riduzione all’osso del numero degli emendamenti. Renzi & co, ancora una volta, si tappano le orecchie sulle proposte di buon senso del M5S e continuano a imporre i propri provvedimenti incuranti del ruolo del Parlamento”, aggiunge il gruppo cinquestelle a Montecitorio.
Intanto Led, la formazione nata dalla scissione di Sel, annuncia che si asterrà sul voto di fiducia sul decreto PA. “È il primo atto di una strategia di costruzione di una sinistra di governo che tende ad un allargamento del PD a sinistra”, ha spiegato il capogruppo Gennaro Migliore in conferenza stampa.
Emanuele Vena