Pensioni ultime notizie: Quota 100, governo fa propaganda. Damiano furioso.
Non solo i soldi non ci sono, ma le soluzioni proposte potrebbero anche penalizzare molti lavoratori. Sulle pensioni ultime notizie riportano le ultime esternazioni di Cesare Damiano sul tema Quota 100. E su quanto il governo sta promettendo di fare. Per l’ex presidente della commissione Lavoro alla Camera, infatti, si tratta solo di propaganda politica. Come una sorta di proseguimento della campagna elettorale. Ma il tempo stringe, e il momento di discutere della prossima Legge di Bilancio si avvicina sempre di più.
Pensioni ultime notizie: Damiano su Quota 100, “Propaganda politica”
Cesare Damiano era tra i favorevoli a Quota 100 e 41, ma per come si stanno mettendo le cose, è già pronto a fare molti passi indietro rispetto alle posizioni dell’attuale governo. L’esponente del Partito Democratico ha infatti affermato che per il momento “il Governo si limita a mettere sul piatto tutte le operazioni a costo zero e a forte impatto propagandistico”.
Stando ai sondaggi l’abolizione della riforma Fornero, o per usare le parole di Salvini lo “smontaggio pezzo per pezzo”, è la soluzione che piace di più agli elettori. Più del lavoro, più del problema della disoccupazione giovanile, più della pressione fiscale perfino; per gli italiani il problema è la riforma Fornero. Il governo lo sa e su questo tira la corda. O almeno questa è l’opinione di Cesare Damiano. Ma in autunno c’è un appuntamento molto importante, che sarà la “prova del 9” per il nuovo governo appena insediatosi. La Legge di Bilancio.
Pensioni ultime notizie: Damiano, “Quota 100 penalizzante”
Nella suddetta Legge dovranno essere incluse le misure per disinnescare le clausole di salvaguardia per scongiurare l’aumento dell’Iva. Inoltre, andranno trovate le coperture necessarie anche per flat tax, reddito di cittadinanza e superamento Fornero. “Allora saranno dolori, perché tutti questi soldi non ci sono. L’importante è che non si facciano pasticci che peggiorano la situazione piuttosto che migliorarla”.
Una Quota 100 come quella concepita (almeno a livello teorico) è penalizzante per alcune categorie di lavoratori, come quelli che svolgono attività gravose. Al tempo stesso, potrebbe risultare positiva “per pochi altri”. Secondo Cesare Damiano, “una Quota 100 che parta dai 64 anni di età non cambierebbe di molto la situazione”. Il paletto della discordia è proprio il limite anagrafico. Quota 100 sarà la somma tra età anagrafica e contributiva; ma a patto che il requisito anagrafico parta da 64 anni. E questo a Damiano, e alle categorie di lavoratori interessati, non piace. Soprattutto se verrà cancellato uno strumento come quello dell’Ape sociale.