Sondaggi politici Demos: patto generazionale in crisi?
Da sindacati ad associazioni passando per il nuovo governo a tinte giallo verdi. Negli ultimi tempi sono in molti ad invocare un nuovo patto generazionale per il bene del Paese. Lo ha detto anche il presidente di Confindustria Boccia all’ultimo convegno degli industriali tenutosi a Rapallo: “Non si può parlare solo di pensioni ma serve un patto generazionale e di equità generazionale”.
L’istituto Demos ha provato a chiedere ai cittadini del Nord Est un parere sulla questione e ha pubblicato poi i risultati dell’indagine sulle pagine del Gazzettino. I dati sono eloquenti. Quattro intervistati su dieci (39%) si dichiarano d’accordo con l’idea che “non è giusto che i giovani paghino i contributi per sostenere le pensioni e l’assistenza delle persone anziane, visto che in futuro rischiano di ricevere pensioni e assistenza molto più basse”.
Si tratta di una percentuale in calo rispetto a due anni fa quando i favorevoli erano il 44% ma ancora molto alta se comparata ai dati di venti anni fa (nel 1998 i favorevoli erano al 22%).
Come era normale che fosse, il 55% dei giovani nordestini è d’accordo con l’idea che le odierne pensioni e l’attuale assistenza agli anziani non debbano ricadere sui giovani, nella prospettiva di non ricevere trattamenti equiparabili in futuro. Percentuale che sale al 61% se si prende in esame la fascia d’età tr ai 24 e i 34 anni. La quota dei favorevoli scende man mano che si alza l’età fino a raggiungere livelli molto bassi (25-26%) tra gli over 55.
Segmentando favorevoli e contrari in base alla categoria socio professionale, scopriamo che i più favorevoli all’idea che i giovani non debbano contribuire a pensioni e assistenza degli anziani in vista di trattamenti futuri molto più bassi, sono i disoccupati (71%). I meno favorevoli? Ovviamente i pensionati con il 24% di consensi.
Sondaggi politici Demos: nota metodologica
L’Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 marzo al 6 aprile aprile 2018. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1066 persone (rifiuti/sostituzioni: 7999), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto; in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento.
Il campione è stato diviso per area geografica, sesso e fasce d’età (margine massimo di errore 3.00% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l’analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell’indagine CATI-CAMI-CAWI.