Legge 104: tutte le agevolazioni familiari, chi può richiederle. La guida
Tutto quello che dovete sapere sulla Legge 104: a chi spetta, le agevolazioni, la domanda. Ecco una breve guida esaustiva sull’argomento.
Richiesta agevolazioni familiari con Legge 104 2019
Quali sono le agevolazioni previste dalla Legge 104? A chi spettano? E come fare domanda? I benefici portati dalla Legge 104 sono diversi e appartenenti a differenti campi. La Legge riguarda tutti quei soggetti che vivono in condizione di disabilità e quindi necessitano di cure particolari; e in special modo coinvolge tutti quei parenti che possono chiedere permessi retribuiti per assistere i familiari che affetti da disabilità. La Legge 104 è originaria del 1992, ma nel corso del tempo ha subito diversi aggiornamenti che hanno portato ad alcune novità di cui magari non tutti sono a conoscenza. I permessi consentiti dall’ utilizzo della 104 sono rivolti sia ai soggetti che prestano funzioni da caregiver; sia agli stessi soggetti disabili che lavorano.
Legge 104: i permessi retribuiti per lavorati disabili e caregiver
Chi gode dei benefici della Legge 104 può dunque godere di ore o giorni di permesso retribuito. Per quanto riguarda i lavoratori disabili, questo tempo di permesso è quantificato in 2 ore al giorno e in 3 giorni, che possono essere consecutivi oppure suddivisi per il mese. La cadenza può comunque essere modificata dal lavoratore per il mese successivo, presentando le variazioni nell’apposita domanda. Allo stesso tempo, tali cambiamenti potrebbero entrare in vigore anche nello stesso mese, ma solo in situazioni di urgenza o emergenza opportunamente documentata. Se il rapporto di lavoro è part-time oppure ridimensionato nel corso del tempo, anche i permessi retribuiti andranno ridimensionati in proporzione.
I permessi retribuiti spettano anche ai caregiver, vale a dire ai familiari che si occupano di assistere e curare il parente affetto da disabilità grave. Naturalmente, per un disabile, è permesso un solo referente, cioè, solo un lavoratore potrà usufruire dei permessi per assistere il soggetto disabile. Quest’ultimo sarà chiamato a dare comunicazione all’Inps, ufficializzando dunque il suo referente. Solo nel caso il soggetto in condizione di disabilità grave sia un figlio, quest’ultimo potrà avere alternativamente due referenti, ovvero, i suoi genitori. Anche il lavoratore caregiver avrà diritto a 3 giorni di permesso al mese, che potranno essere anche suddivisi in ore.
Legge 104: permessi retribuiti, a chi altro spettano
Oltre ai soggetti sopraccitati, possono usufruire dei permessi retribuiti della Legge 104 i genitori adottivi o affidatari; e chi si trova in una situazione di unione civile e convivenza di fatto.
Per quanto riguarda il livello di parentela, i benefici sono estesi ai familiari fino al 2° grado, oppure fino al 3° grado in caso i soggetti che vivono con la persona in condizione di disabilità siano over 65 o siano essi stessi colpiti da una situazione di invalidità.
Legge 104: aventi diritto e soggetti esclusi
Hanno diritto a presentare la domanda per la Legge 104 i lavoratori dipendenti pubblici e privati di imprese statali, Enti pubblici ed Enti locali privatizzati. Non possono presentare domanda lavoratori autonomi, parasubordinati; a domicilio; addetti ai lavoratori domestici e lavoratori agricoli a tempo determinato.
Legge 104, permessi: come fare domanda
Le agevolazioni connesse alla Legge 104 sono attribuite solo previo riconoscimento di stato di disabilità. Quindi si dovrà prima ricevere l’ apposito certificato del medico curante; in seguito bisognerà inviare all’Inps la domanda di accertamento dei requisiti sanitari. L’accertamento sarà effettuato da una commissione medica della Asl; la risposta avverrà entro 90 giorni di tempo dall’inoltro della domanda. Tuttavia, come riporta La Legge Per Tutti, se la commissione non risponde entro 1 mese e mezzo, “l’accertamento è provvisoriamente effettuato da un medico specialista nella patologia denuncia; in servizio presso l’Asl da cui è assistito l’interessato”.
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Legge 104: congedo straordinario e parentale, durata e come funziona
I lavoratori che assistono un familiare affetto da disabilità grave (naturalmente certificata) potrà usufruire di un congedo retribuito della durata massima di 2 anni. Tale congedo potrà essere usufruito durante l’arco della vita lavorativa. Tuttavia, per ottenere questo congedo, un requisito indispensabile è la convivenza con il soggetto disabile di cui si è referente.
Si può presentare domanda per il congedo straordinario tramite autocertificazione, con allegato l’attestazione medica che certifica la grave disabilità. Tale richiesta dovrà poi essere presentata al proprio dirigente o amministrazione; in caso di dipendente privato, la domanda dovrà essere diretta all’Inps, che valuterà la correttezza della richiesta e il rispetto dei requisiti.
Inoltre, “se il figlio disabile è minore di 12 anni, può fruire del prolungamento del congedo parentale sino a un massimo di 3 anni”. Si ricorda che il lasso temporale di 2 o 3 anni va contato nel totale (festivi compresi) anche in caso di Legge 104 usufruita da 2 genitori. Quindi, non 2 anni a testa, ma 2 anni in totale.
Legge 104: agevolazioni e detrazioni fiscali
La Legge 104 dà diritto ad altri tipi di agevolazioni e detrazioni fiscali. Andiamo a elencare le principali.
- Detrazione Irpef 19% e Iva 4% acquisto auto; nonché esenzione bollo e esonero imposta di trascrizione su passaggio di proprietà;
- Acquisto PC e mezzi informatici, detrazione Irpef 19% e riduzione Iva 4%;
- Detrazione Irpef 19% spese sanitarie;
- Deduzione spese mediche generiche e assistenza specifica dal reddito;
- Detrazione Irpef 36% dei costi per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La detrazione può essere richiesta se la quota eccede la già sussistente detrazione Irpef consentita dal bonus ristrutturazione.
- Detrazione Irpef figlio disabile a carico con handicap grave; l’importo da detrarre varia in base all’età del figlio;
- Spese di assistenza; detrazione permessa in base al livello di reddito annuo;
- Accesso all’Ape Sociale. Riservato ai soggetti che assistono da almeno 6 mesi un familiare di 1° grado convivente affetto da disabilità grave; sempre nel rispetto dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla misura.