Nelle regioni orientali dell’Ucraina si sta combattendo una sanguinosa guerra civile, sempre più rilevante anche sul piano geopolitico internazionale. A dirlo sono i dati diffusi da Navi Pilay l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani: 1129 morti, quasi 3500 feriti, dall’inizio dei combattimenti fino al 28 Luglio. Secondo i dati dell’Alto commissariato dell’Onu per i Rifugiati, Dan McNorton, al 26 Luglio in Ucraina si potevano contare più di 100mila sfollati interni, altri 130mila ucraini risultavano fuggiti in Russia (non tutti hanno chiesto lo status di “rifugiato”).
L’operazione anti-terrorismo lanciata da Poroschenko non ha dato i frutti sperati, semmai ha determinato un duro inasprimento del conflitto. Ormai non è più possibile ignorare il massiccio uso di armi pesanti da parte dell’esercito ucraino. I militari di Kiev avanzano sulle roccaforti dei separatisti anche grazie a serrati bombardamenti sulle zone residenziali. Solo nelle ultime 24 ore, riferisce l’Associated Press, sono morti 19 civili a causa dei combattimenti tra esercito e separatisti nell’Oblast di Donetsk. 17 morti tra cui 3 bambini le vittime dei colpi di artiglieria lanciati su Gorlivka, 45 km da Donetsk, aggiungono dall’Ansa.
Le autorità regionali hanno reso noto anche che circa 50 persone sono state ferite ed è stato danneggiato il reparto maternità di un ospedale in quest’ultimo attacco. Ieri sono state almeno 24 le vittime civili, 10 i militari morti. I combattimenti si sono concentrati nei pressi del luogo dove il volo Mh17 della Malaysian Airlines è precipitato. Il sito in questo momento è tornato parzialmente sotto il controllo delle forze ucraine. I periti olandesi e australiani non hanno potuto cominciare le indagini sul terribile disastro.
Nel frattempo sul fronte diplomatico si muove qualcosa. Il presidente bielorusso Lukaschenko, su richiesta di quello ucraino Poroschenko, ha accettato di ospitare a Minsk un vertice trilaterale tra Kiev, Mosca e Osce. L’incontro dovrebbe svolgersi domani, ma ufficialmente non è stata comunicata una data certa. Non è chiaro se ai negoziati parteciperà una delegazione di separatisti.