Governo 2018, ultime notizie: Toninelli non è ministro, Siri fa sul serio
Nel corso del programma tv Tagadà che va in onda su La7 è andato in scena un simpatico siparietto che ha visto protagonista Armando Siri. Il sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti ha avuto un lapsus sul nome del ministro di riferimento ai trasporti ovvero di Danilo Toninelli, esponente del Movimento 5 Stelle. In particolare l’esponente leghista ha più volte detto a proposito di Danilo Toninelli ‘non è ministro, non è ministro’. La conduttrice del programma Tiziana Panella, piuttosto sorpresa per l’affermazione, ha chiest0 ‘E’ ministro Toninelli?’.
Governo 2018, dove è nato l’equivoco
Intanto bisogna chiarire che la confusione è nata da un gioco durante il programma in cui gli ospiti, sulla base di alcuni indizi, devono indovinare un personaggio. Nel caso specifico gli indizi offerti erano un computer e una divisa. Uno degli ospiti in studio, per la precisione il senatore democratico Franco Mirabelli, ha azzardato il nome del ministro Toninelli. Subito ripreso, erroneamente, dall’esponente del Governo Conte che ha appunto detto ‘non è ministro Toninelli’. Lo stesso Armando Siri ha subito corretto il tiro e chiarito il motivo dell’equivoco. Con queste parole ‘Ah, sì, Toninelli, scusa. Mi sono confuso, perché ho visto la divisa della Polizia e intendevo dire che Toninelli non era della Polizia, ma era carabiniere’.
Governo 2018, il video con la gaffe in diretta
Governo 2018, nessun commento da Toninelli
Non si registrano commenti da parte del ministro Toninelli. Sulla sua pagina facebook l’ultimo intervento è riferito ad attività connesse al suo ruolo nell’esecutivo. Infatti Toninelli scrive: ‘Oggi ho preso parte alla presentazione del Quinto Rapporto annuale al Parlamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Sto lavorando duramente con una missione che è un chiodo fisso in testa: rendere sempre migliore il modo di viaggiare degli italiani. Più comodo, più sicuro, più sostenibile per l’economia e l’ambiente. I modelli di mobilità stanno cambiando e noi dobbiamo puntare sulle fonti pulite, su servizi di sempre maggiore qualità, sulla condivisione dei mezzi, su una diversificazione legata alla intermodalità e multimodalità’.
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