Spending review, Cottarelli: “Il mio lavoro continua” ma Renzi è pronto ad andare avanti senza di lui

renzi

Ci sarebbero nuove spese non coperte, tali da vanificare l’eventualità di un taglio delle tasse. E così Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, sarebbe pronto a lasciare l’incarico.

IL MIO LAVORO CONTINUA – “Il lavoro continua, non ho niente da segnalare”. Lo dice all’ANSA il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, rispondendo a una domanda sulle indiscrezioni circolate sulla stampa che lo danno pronto a lasciare il suo incarico. Il commissario è rientrato nel suo ufficio a via XX Settembre. Ma il governo sarebbe già pronto a far a meno di lui. Almeno stando alle parole rilasciate da Renzi durante la direzione Pd: “Io non so quel che farà Cottarelli, lo rispetto, lo stimo e farà quel che crede. La revisione della spesa la faremo anche senza Cottarelli”.

BLOG DEL COMMISSARIO – L’ira di Cottarelli è affidata alle pagine del cosiddetto “Blog del Commissario”, la pagina web del governo dedicata alla spending review e alle strategie ed azioni da mettere in atto per tradurla in pratica. Cottarelli – in un post intitolato ‘La revisione della spesa come strumento di finanziamento di… nuove spese’ – scrive: “Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali”. Una pratica utilizzata da Cottarelli a più riprese, con l’ultimo atto rappresentato dal dl sulla pubblica amministrazione – che prevede 4 mila pensionamenti nella scuola – e con il pensionamento per i soggetti a “quota 96”, cioè una combinazione tra età ed anni di servizio.

GIA’ SPESI 1.6 MILIARDI – L’insieme di questi provvedimenti avrebbe portato, secondo Cottarelli, ad aver già speso ben 1.6 miliardi per il 2015. Un ammontare per il quale, secondo lo stesso commissario alla spending review, la copertura ci sarebbe, ma “in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico”.

CONSEGUENZE SULLE TASSE – Questo può essere un problema? A spiegarlo è lo stesso Cottarelli: “le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie). Oppure che si dovranno attivare i sopracitati tagli lineari”. Lo stesso Cottarelli avverte sulla scarsa bontà della strategia: “credo sia una tendenza preoccupante perché continuando così nuove spese saranno finanziate o tramite risparmi che non sono stati ancora approvati a livello politico o attraverso i famigerati tagli lineari che la revisione della spesa vorrebbe evitare”.

SITUAZIONE PARADOSSALE – Per il commissario alla spending review trattasi di “situazione paradossale in cui la revisione della spesa (futura) viene utilizzata per facilitare l’introduzione di nuove spese”. Che potrebbero essere buone se solo non contribuissero ad alzare una spesa per pensioni che “mi sembra già abbastanza elevata”. Per Cottarelli bisognerebbe agire su tagli non lineari, “individuandoli per esempio tra le proposte di revisione della spesa già presentate dal Commissario in passato”, lasciando perdere quelli lineari utilizzati solo per ridurre “il costo politico inevitabilmente legato all’individuazione di coperture vere, concrete, selettive”.

GUTGELD PRONTO ALLA SOSTITUZIONE? – Per il commissario alla spending review un tale atteggiamento non permette né “di aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione a parità di prestazioni” né di ridurre la tassazione sul lavoro, condizione “essenziale per una ripresa dell’occupazione in Italia”. La dura reprimenda di Cottarelli è rivolta dunque alla maggioranza. O meglio, al ministero del Tesoro – che si è affrettato a smentire di essere al centro della polemica – e, in particolar modo, al premier Matteo Renzi. E c’è chi parla già di possibile avvicendamento tra Cottarelli e Yoran Gutgeld, consigliere economico del premier. Con Cottarelli pronto a sbarcare nuovamente al Fondo Monetario Internazionale.