Pace fiscale 2018: chi riguarda e quando dovrebbe partire. Come funziona

Pubblicato il 26 Giugno 2018 alle 17:56 Autore: Giuseppe Spadaro
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Pace fiscale 2018: chi riguarda e quando dovrebbe partire. Come funziona

Secondo l’indiscrezione di Repubblica sarebbe pronto, sul tavolo del governo, il piano per tradurre nella pratica la cosiddetta ‘pace fiscale’. Si tratta di un punto inserito nel contratto del governo da Movimento 5 Stelle e Lega ed è certamente una priorità per il vicepremier Salvini. Anche perché stando a quanto riportato dal quotidiano diretto da Mario Calabresi le risorse recuperate saranno quelle utili a finanziare la flat tax. Vediamo i potenziali numeri. L’obiettivo fissato dal Governo prevede di riportare nelle casse dello Stato circa 100 miliardi di euro di di tasse non pagate o contestate davanti ai giudici dai contribuenti italiani.

Pace fiscale 2018, chi e cosa riguarda

La pace fiscale potrebbe essere richiesta a tutti coloro che hanno in piedi liti fiscali. Di due tipi: chi ha cartelle di Equitalia sino a 100.000 euro ovvero il 96% del totale; chi ha contenziosi pendenti nelle commissioni tributarie provinciali (primo grado) e regionali (appello). Sempre stando alle stime si ipotizzano 50 miliardi di euro per ognuna delle due strade. Nel secondo caso infatti si parla di 418 casi per un valore di 50,4 miliardi. Più i 50 miliardi dalle cartelle di Equitalia.

Pace fiscale 2018, 25% ‘saldo e stralcio’

Quali sarebbero le condizioni per azzerare i contenziosi ed i relativi debiti? Secondo la versione di Salvini si parla di un 25% col sistema del ‘saldo e stralcio’. Inoltre in alcuni casi di particolare difficoltà familiare o aziendale l’aliquota potrà scendere anche al 6% o al 10%. Tutto ciò avrebbe l’obiettivo di finanziare l’avvio della flat tax che dovrebbe partire dalle imprese ed estendersi alle famiglie.

Pace fiscale 2018, Boccia (Confindustria) ‘Azzeramento dimensione potenziale di furbizia’

Non del tutto positivo il commento del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia rispetto all’idea della pace fiscale. Infatti il rappresentante del mondo delle imprese afferma: ‘Penso sia meglio parlare di una rateizzare a lungo termine per chi ha serie e oggettive difficoltà’. Intervistato da Radio Capital Boccia spiega il suo punto di vista: ‘Un azzeramento sarebbe un messaggio totalmente diverso. Una cosa è avere un fisco che devi comunque rispettare ma che, in caso di difficoltà, consente di pagare fino a 10 anni senza tassi elevati. Altra cosa è l’azzeramento, che può creare una dimensione potenziale di furbizia che abbiamo già visto in passato’.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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