Visita fiscale Inps: orari medico, quando può aspettare. I casi
Visita fiscale Inps: orari medico, quando può aspettare. I casi.
In merito alla visita fiscale Inps, il lavoratore assente dall’ufficio per malattia deve rispettare l’obbligo di reperibilità in certe fasce orarie. Queste ultime sono differenti per il dipendente pubblico e per il dipendente privato. A tal proposito può emergere una domanda importante. Esiste un margine di tolleranza oltre il quale scatta l’irreperibilità del soggetto? Ovvero, se l’obbligo di reperibilità è tra le 9 e le 13 e il soggetto si fa trovare a casa alle 9.15, è comunque considerato irreperibile?
Visita fiscale Inps: riepilogo orari di reperibilità e casi esonero
Innanzitutto vanno ricordate le fasce orarie in cui sussiste l’obbligo di reperibilità per i dipendenti pubblici e privati.
- Dipendenti pubblici: 9-13 / 15-18;
- Dipendenti privati: 10-12 / 17-19.
Nelle fasce orarie sopraccitate, anche durante i giorni festivi, il lavoratore assente per malattia ha l’obbligo di farsi trovare al proprio domicilio per gli eventuali accertamenti medici del personale Inps.
Esistono tuttavia dei casi in cui i soggetti possono esonerati dal rispettare quest’obbligo. I casi di esonero sono validi se durante quell’orario il soggetto sta affrontando visite mediche o terapie sanitarie, o ancora accertamenti specialisti legati alla sua malattia; ma ci sono anche altri casi che, previa legittima giustificazione da inviare a tempo debito, possono consentire l’esonero dall’obbligo di reperibilità; come ad esempio cause di forza maggiore o situazioni di urgenza ed emergenza comprovata.
Visita fiscale Inps: quanto può aspettare il medico?
Adesso facciamo un esempio. Prendiamo un dipendente privato, il cui obbligo di reperibilità mattutino è tra le ore 10 e le ore 12. E mettiamo che questi si trovi fuori dal proprio domicilio alle ore 10 e vi rientri alle 10.15. In questo caso scatterebbe l’irreperibilità? Con l’obbligo da parte del lavoratore di farsi trovare il giorno dopo e di comunicare la giustificazione della propria eventuale assenza? Un leggero ritardo, quindi, può compromettere la situazione del lavoratore malato? Se a quest’ultimo si consiglia di andare alla propria casa in montagna o al mare per motivi di salute e lui ci va, potrebbe farsi avvisare per tempo da qualcuno di fiducia dell’arrivo del medico e rientrare per tempo?
Prendiamo come riferimento la sentenza della Cassazione n. 21621 del 21 ottobre 2010. In questa la Corte si è pronunciata su un caso di licenziamento avvenuto per irreperibilità nelle fasce orarie da parte del lavoratore. La Cassazione ha respinto il licenziamento perché, in breve, mancava la rilevanza disciplinare del fatto che potesse giustificare una sanzione così grave. Ma soprattutto a causa dei motivi strettamente legati alla patologia e comunque a tematiche sanitarie che avevano determinato la sua assenza.
Visita fiscale Inps: orari medico, attesa possibile?
Esiste dunque un margine di tolleranza entro il quale il lavoratore può tornare al proprio domicilio per effettuare l’accertamento? A giudicare dalla giurisprudenza recente parrebbe di sì, a patto ovviamente che il ritardo non sia considerevole. In merito comunque potrebbero sorgere delle controversie. E generalmente dipende anche dalle prove che il soggetto può portare per giustificare la propria assenza. L’obbligo di reperibilità sussiste, ma se il soggetto è a 100 metri da casa per respirare l’aria di mare la mattina presto (ad esempio), potrebbe tornare in tempo per sottoporsi all’accertamento senza che scatti la conseguente sanzione alla sua assenza. Si tratta di ipotesi e in teoria la situazione potrebbe cambiare di caso in caso. Insomma, bisognerebbe valutare la casistica particolare e la condotta del lavoratore malato; ma generalmente, sempre dati i buoni i motivi di salute, un margine di tolleranza di attesa da parte del medico può esserci.