Pensioni ultime notizie: Quota 100 a 63 anni, Damiano ‘decreto presentato’.
Sulle pensioni ultime notizie riportano le proposte presentate dal Partito Democratico in sala stampa alla Camera da Andrea Orlando, ex ministro Renzi; e Cesare Damiano, ex presidente della Commissione alla Camera. Il PD è un partito sconfitto, ma l’idea di sconfitta sembra voler abbracciare tutta la sinistra in questo momento storico. È questo il commento politico di Cesare Damiano. Anche per questo è il momento di agire; ma anche di assumersi la consapevolezza che certe cose fatte nella scorsa legislatura erano sbagliate. Non è un caso che tra le proposte presentate da Orlando e Damiano ci siano alcuni correttivi importanti sulle criticità del governo Renzi.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 a 63 anni
Nel governo parlano di introdurre Quota 100, ma con un requisito anagrafico di almeno 64 anni. Il PD è intenzionato a restare sulla sua strada e a salvare tutti quei soggetti che sarebbero penalizzati da un requisito del genere. Così la Quota 100 firmata Dem avrebbe una base anagrafica non superiore a 63 anni. “La Quota 100 per le pensioni l’abbiamo inventata noi. Ma se Quota 100 non tiene conto dei disabili, dell’Ape sociale e delle categorie a rischio, allora non va bene. Sì alla Quota 100, ma non se il requisito anagrafico è al di sopra dei 63 anni”.
Una soluzione che va di pari passo con la richiesta di rendere strutturale l’Ape sociale e volontaria; altra soluzione che consente l’uscita anticipata ad alcune categorie di soggetti. Poi c’è la proroga a Opzione Donna e la nona e ultima salvaguardia per gli esodati. Infine c’è spazio anche per il meccanismo che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita; un “diabolico” meccanismo che Damiano tiene a precisare essere stato introdotto dal governo Berlusconi. E che potrebbe condurre le nuove generazioni all’età pensionabile di 70 anni nel prossimo futuro. Un incubo, insomma.
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Pensioni ultime notizie: taglio alle pensioni d’oro e revisione Jobs Act
Cesare Damiano si è detto anche favorevole al taglio delle pensioni d’oro. “Non vorrei però che si nascondesse un imbroglio dietro questa operazione. Il trucco risponderebbe al nome di “flat tax”. “Il costo del taglio delle pensioni d’oro da 5 mila euro in su sarebbe di 250-300 euro al mese. Ma se venisse introdotta la flat tax, nelle tasche di questi pensionati entrerebbero 1.200-1.300 euro al mese. In questo modo si compenserebbero questi pensionati delle perdite in modo sproporzionato”.
La situazione di stallo in cui verte il PD, costretto ad assistere alle vittore degli altri e ad analizzare le proprie sconfitte, non può non toccare temi del governo precedente. Come ad esempio il Jobs Act. “Siamo a favore della pensione contributiva”, ha affermato Damiano. “E vorremmo chiedere a Di Maio perché non sentiamo parole sui licenziamenti individuali illegittimi. Che anche dopo il Jobs Act sono diventati troppo numerosi”.