Prezzo petrolio: previsioni luglio 2018 in rialzo. La quotazione
Prezzo petrolio: previsioni luglio 2018 in rialzo. La quotazione
Ricomincia la salita del prezzo del petrolio. Dopo i cali delle scorse settimane che avevano portato il Brent a circa 73 dollari al barile nell’ultima settimana si è assistito a un ritorno all’insù, si è tornati intorno ai 78 dollari, un livello vicino ai massimi toccati a maggio.
Oggi siamo a 77,4 dollari al barile per quanto riguarda il Brent e a 72,5 per ciò che concerne il WTI.
Vi sono due ragioni principali per questi movimenti al rialzo che paiono vanificare gli accordi tra Paesi OPEC e non OPEC che miravano a incrementare la produzione e di conseguenza abbassare i prezzi . E queste sono la crisi in Libia e la tensione tra USA e Iran.
Nel caso libico la produzione, già ridotta rispetto agli anni precedenti alla guerra civile, ha subito un ulteriore duro colpo negli ultimi giorni. Quando i barili prodotti si sono dimezzati. Le esportazioni dalla Libia rischiano quindi di bloccarsi, a dispetto delle intenzioni di Vienna
Prezzo petrolio, il problema iraniano
La situazione iraniana è più grave. Il Dipartimento di Stato americano ha chiesto alle compagnie che acquistano greggio iraniano di fermare entro 180 giorni queste compravendite.
E’ questo inasprimento dell’atteggiamento dell’amministrazione Trump verso l’Iran che ha provocato un aumento preventivo dei prezzi. Che sconta la scomparsa dei due milioni di esportazioni iraniane giornaliere tra pochi mesi se dovesse essere confermata la scelta di Trump di bloccare gli accordi con Tehran ancora prima della scadenza dei patti firmati da Obama.
L’obiettivo degli accordi di Vienna tra i Paesi OCSE e non OCSE era quello di accrescere di 3 milioni di barili al giorno la produzione, ma l’azzeramento dell’esportazione da Libia e Iran chiaramente metterà in discussione tutto questo, e le conseguenze si vedono nella quotazione dell’oro nero