Piemonte, aumentati gli stipendi dei consiglieri regionali
Davide Bono, consigliere della Regione Piemonte per il MoVimento 5 Stelle, ha pubblicato online l’ultimo ‘scandalo’ legato agli stipendi dei politici e agli sprechi. Il suo cedolino di Luglio, infatti, presenta un rimborso netto di oltre 8.500 euro, con un aumento di circa 1.300 euro.
L’aumento degli stipendi dei consiglieri regionali ha destato un immediato scalpore, negli ambienti politici. Infatti, in un periodo di spending review generale, con una crisi che ormai si protrae per il settimo anno, genera tanta rabbia vedere come un consigliere regionale vede aumentare il suo stipendio, specie dopo le parole del neo-eletto governatore del Piemonte Chiamparino. Quest’ultimo, infatti, tra le principali promesse fatte in periodo di campagna elettorale, aveva assicurato ai cittadini subalpini il taglio degli stipendi dei consiglieri regionali, per portarli ad una soglia vicina allo stipendio del sindaco di un comune capoluogo (circa 5.000 euro mensili).
Prontamente è arrivata la risposta all’unisono di tutti i consiglieri regionali. L’aumento dello stipendio netto è dovuto ad un atto della precedente legislatura, guidata da Roberto Cota della Lega Nord, in accordo con le operazioni di spending review previste dal governo Monti. Infatti il consesso regionale decise di tagliare i vitalizi, ossia il contributo assegnato ad ogni consigliere regionale una volta superati i 65 anni. Quel vitalizio veniva ricavato attraverso una somma ritenuta dalla regione che poi avrebbe versato in seguito. Cancellato il vitalizio, quindi, è stata cancellata la ritenuta, circa 1.300 euro, ovvero l’esatta somma che i nuovi consiglieri regionali si trovano come ‘aumento’ nella busta paga rispetto ai propri predecessori.
L’aumento, quindi, risulta essere un ‘falso’, derivato probabilmente da un errore tecnico e/o contabile dei tecnici di Palazzo Lascaris. Il problema, comunque, fu già sollevato qualche anno fa, mentre si approvava il nuovo piano dei contributi ai consiglieri regionali, ma fu ignorato e silenziato, mostrando comunque la mossa furba per mantenere quel conseguente aumento dello stipendio.
Francesco Di Matteo