Pensioni ultime notizie: Quota 100 al via e addio Ape social, arrivano conferme
Pensioni ultime notizie: Quota 100 al via e addio Ape social, arrivano conferme.
Sul tema pensioni ultime notizie riportano le recenti dichiarazioni di Salvini e Di Maio e le indiscrezioni sulle prossime mosse del governo Conte. In autunno si discuterà della prossima Legge di Bilancio, e in questa potrebbero confluire due misure importanti. Quota 100, in primis. E la proroga a Opzione Donna. Ci potrebbe volere più tempo invece per Quota 41, visto che andrebbe a coinvolgere e interessare una più ampia platea di persone. Mentre chi spera nella resa strutturale di Ape social, può già cominciare ad accantonare i propri auspici.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 prioritaria rispetto a Quota 41
Lo ha affermato anche Matteo Salvini in una recente puntata di Porta a Porta. Quota 100 è prioritaria rispetto a Quota 41. Ciò significa che nella Legge di Bilancio 2019 troverà un suo spazio importante Quota 100. La soluzione proposta dal governo è dunque quella più vicina a essere realtà. Requisito minimo anagrafico (64 anni) e 36 anni di contributi. In molti non sono contenti del primo aspetto. Tant’è che l’opposizione già si prepara a lanciare la sua proposta. Abbassando il requisito minimo di 1 anno. Per il resto ancora non si sa molto su altri aspetti di questa opzione.
Altra misura che potrebbe esserci nella Finanziaria è la proroga a Opzione Donna. Mentre potrebbe scomparire del tutto Ape Social. Non sarà prorogata, pertanto non sarà neanche resa strutturale. Almeno è questo che le voci di corridoio sussurrano. L’intenzione sarebbe quella di far confluire l’eventuale investimento nell’Ape proprio in Quota 100. Ma non in Quota 41, che interessando una maggiore platea di persone e quindi avendo probabilmente più costi da sostenere, sarà messa per il momento in standby.
Pensioni ultime notizie: Inps e BCE, “Attenti a Quota 100”
Non tutti sono contenti di come Quota 100 stia prendendo forma. Questa misura, così com’è stata pensata dagli economisti del nuovo governo, andrebbe ad agevolare solo chi ha avuto una carriera lavorativa molto costante, penalizzando così tutti gli altri e soprattutto nuove le generazioni. Inoltre, chi ha minimo 18 anni di contributi versati prima del 1996, calcolando il diritto al calcolo retributivo fino al 2012, verrebbe comunque penalizzato da importi più bassi per l’assegno pensionistico.
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Resta il fatto che i problemi vengono segnalati anche dai “piani alti”. In particolare l’Inps, per voce del suo presidente Tito Boeri, ha già fatto sapere come sarebbe meglio spendere per risolvere le emergenze sociali. Anziché investire sempre di più sulle pensioni. Il rischio è per i conti pubblici, ma anche per il debito pubblico del Paese, destinato ad aumentare. Infine, anche la BCE sembra essere preoccupata di quello che sta accadendo in Sud Europa. “In alcuni Paesi come Spagna e Italia sembra esserci un rischio elevato che le riforme delle pensioni adottate in precedenza siano cancellate”.
Nel suo bollettino economico, la BCE ha reso noto come la popolazione stia invecchiando. E per questo bisognerà affrontare delle politiche di calcolo per arrestare le eventuali conseguenze negative sul debito pubblico. “Sarà importante che i Paesi intraprendano azioni politiche risolute. E incrementino gli sforzi di riforme strutturali in ambiti quali pensioni, sanità e assistenza di lungo periodo”.
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