Mondiali Russia 2018: il VAR per un Mondiale inattaccabile a livello arbitrale
La rivoluzione VAR ha preso piede anche nella 21a edizione dei Campionati Mondiali di Calcio.
Con questa nuova tecnologia, niente più “mano de Dios” come accadde durante il match Argentina-Inghilterra ai Mondiali dell’86, con Maradona come protagonista che quell’anno portò il suo Paese alla vittoria del titolo.
Niente più gol fantasma come quello della “vendetta di Wembley” nel 2010, nella sfida tra Inghilterra e Germania, che rimanda ad un episodio analogo tra le due squadre nella finale dell’unico Mondiale vinto dagli inglesi nel ‘66.
Niente più episodi dubbi, ma solo chiarezza, o almeno così dovrebbe essere.
La Serie A, primo campionato ad essersi sottoposto a questo esperimento totale assieme alla Bundesliga, ha palesato che la strada è ancora lunga ma che qualche passo in avanti si è fatto.
Ovviamente la perfezione è lontana, ma alcuni episodi sono stati resi indubbi proprio grazie all’utilizzo del VAR.
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Mondiali Russia 2018: interventi decisivi della moviola
Diversi sono stati gli interventi della moviola nella fase a gironi, alcuni dei quali decisivi al passaggio del turno.
Uno di questi è il caso di Francia-Australia: durante la partita, viene assegnato per la prima volta nella storia dei Mondiali un rigore con l’ausilio della nuova tecnologia, a favore dei francesi, che trovano la rete grazie a le Petit Diable Antoine Griezmann.
Umtiti però, subito dopo rende ancora necessario un intervento del VAR per tocco di mano in area, che rende pan per focaccia, con il gol degli australiani.
Il match termina in ogni caso 2-1 per la Francia, che alla fine passa anche il turno come prima del girone.
Altro giro altra corsa della moviola per il più eclatante dei risultati di questa prima fase dei Mondiali di Russia: 2-0 della Corea del Sud contro la Germania, che costa il passaggio del turno a Low ed i suoi.
Il VAR viene usato in occasione di un gol degli asiatici che, alla fine viene convalidato perché il pallone viene toccato da Kroos annullando il presunto fuorigioco sbandierato dal guardalinee.
I coreani restano fuori dagli ottavi trascinando con sé la Germania, considerata alla vigilia come una delle possibili vincitrici.
Ultimo, ma non meno importante, il caso di Senegal-Colombia: al ’17, viene servito Manè, che subisce l’intervento del colombiano Davinson Sànchez.
Inizialmente l’arbitro concede il rigore, revocandolo in seguito ad una seconda occhiata all’episodio.
Beffato così il Senegal, sconfitto per 0-1 dalla Colombia ed eliminato.
Mondiali Russia 2018: c’è chi dice sì, c’è chi dice no
Le opinioni scaturite dai risultati ottenuti con l’impiego del VAR sono controverse.
La FIFA si è definita entusiasta per l’uso che ne è stato fatto, con Infantino all’inizio scettico, Busacca e Collina che promuovono questa nuova tecnologia: essa servirebbe a dare più concretezza a quei valori che stanno alla base dell’equità arbitrale: onestà, giustizia e trasparenza.
Hanno ammesso che c’è ancora qualche pecca da eliminare, ma i risultati sono ottimali.
Non è della stessa opinione il Marocco.
Hadji, ex calciatore marocchino, ha parlato di un’immaturità nella gestione di alcuni episodi per questo Mondiale.
Amrabat ha invece definito il tutto come una “porcheria”.
La Spagna ringrazia, invece, la moviola sui giornali.
Insomma, tra pro e contro, sì e no, il lavoro da fare è ancora tanto prima di raggiungere una completa equità nei giudizi.
Purtroppo errare è umano… ma la moviola no, per cui si attendono risvolti importanti.
VERONICA GUARISO