Nave Open Arms: Salvini ‘stop mafia dei migranti’. Dove si trova
Nave Open Arms: Salvini ‘stop mafia dei migranti’. Dove si trova
Il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha disposto il divieto di attracco alla Open Arms, nave battente bandiera spagnola dell’Ong spagnola Proactiva. L’intervento si è concretizzato dopo l’invio di una nota ufficiale del Viminale in cui si adducevano motivazioni di ordine pubblico. In base all’articolo 83 del Codice della Navigazione, citato dallo stesso Toninelli, tali motivazioni permettono “di limitare o vietare il transito e la sosta di navi nel mare territoriale”. Ora, la nave si trova davanti alle coste libiche, in difficoltà perché anche Malta gli rifiuta la possibilità di attraccare e rifornirsi. A bordo ci sono 59 persone.
?#ULTIMAHORA Rescatadas y a salvo 59 personas a la deriva y en peligro de muerte #Med Ahora todas a bordo #OpenArms rumbo a puerto seguro.
A pesar de obstáculos, seguimos protegiendo el derecho a la vida de los invisibles.Sus historias sobre lo vivido #Libia son aterradoras pic.twitter.com/7d3SJ4JLov— Proactiva Open Arms (@openarms_fund) 30 giugno 2018
Nave Open Arms: Salvini ‘stop mafia dei migranti’. Dove si trova
Per quello che si apprende, l’Open Arms è intervenuta in autonomia; cioè, in assenza di segnalazioni da parte delle autorità. Inoltre, avrebbe scelto di condurre il salvataggio nonostante l’imminente arrivo di una motovedetta libica. Secondo quanto riferisce una giornalista spagnola a bordo, il comandante della nave starebbe facendo rotta verso un porto iberico. D’altronde, riferisce il governo maltese, l’intervento sarebbe avvenuto tra Libia e Lampedusa; quindi, spetterebbe all’Italia “farsi carico” dell’attracco. Tuttavia, visto che sia l’Italia che Malta hanno chiuso i porti alle Ong, resta solo la Spagna come possibile destinazione.
Per il ministro dell’Interno Salvini, anche la Proactiva – come le altre Ong – è “complice” della mafia che traffica esseri umani. L’organizzazione, in effetti, risulta indagata per “associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” a Catania; tuttavia, è stata scagionata da qualsivoglia rapporto con la criminalità orgniazzata in un procedimento analogo svoltosi a Palermo.