Tour de France ai raggi X: le tappe, i favoriti e le novità
Il Tour de France ai raggi x: tappe, favoriti e novità.
Ormai ci siamo, l’appuntamento ciclistico più atteso e prestigioso della stagione sta per iniziare: sabato 7 luglio partirà l’edizione n°105 della Grand Boucle. Una edizione che sarà come non mai frizzante per via del percorso, delle novità, dei grandi corridori al via e del caso Froome appena conclusosi.
Tour de France 2018: il percorso delle prima metà corsa
Il percorso di questa edizione sarà molto impegnativo, soprattutto dalla seconda settimana in poi: la prima settimana dovrebbe essere tranquilla, con solo due arrivi insidiosi, a Quimper e a Mur de Bretagne, ma attenzione alla cronosquadre della terza tappa che potrebbe essere decisiva nella classifica finale (35,5 km con una cote nel finale). La vera corsa inizierà dopo comunque, con la tappa di Roubaix del 15 luglio con 15 settori di pavè, per oltre 20 km. La prima tappa di vera montagna è la decima, quella del 15 luglio, che prevede 5 gran premi della montagna sulle Alpi, che quest’anno, a differenza della scorsa edizione, arrivano prima dei Pirenei.
Il giorno dopo c’è il primo arrivo in salita, a La Rosière. A chiudere il trittico alpino, la tappa con arrivo all’Alpe d’Huez, con la mitica salita di 14 km al 8%.
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Tour de France, il percorso della 2° parte corsa
Dopo molta montagna, tre tappe intermedie, per far respirare i corridori e per trasferirsi verso i Pirenei, e un giorno di riposo. Tappa con arrivo in salita a Bagneres de Luchon, e poi, il 25 luglio, la vera novità di questo Tour: la frazione di soli 65 km con tre salite impegnative, di cui una subito in avvio, e soprattutto con la partenza a griglie. I corridori partiranno a blocchi come nel ciclocross e nelle granfondo, con i primi 20 della classifica generale che partiranno assieme, con un vantaggio cronometrico sugli altri corridori, per cercare di allontanare i gregari dai capitani; chi avrà compagni di squadra tra i primi 20 sarà avvantaggiato, mentre per quanto riguarda gli altri sarà curioso vedere che strategia di corsa utilizzeranno.
Tour de France 2018: alta tensione sui Pirenei
Il giorno dopo una tappa tranquilla, completamente pianeggiante, e poi il 27 luglio la tappa regina, il tappone pirenaico con 5 salite tra cui il Tourmalet e l’Aubisque. L’ultima battaglia sarà la cronometro di 31 km con arrivo a Espelette, con molti strappi e saliscendi, e sul finale uno strappo di 900 m con pendenza media del 10,2% e punte oltre il 20%. Qui si deciderà il Tour. L’ultima tappa sarà la tradizionale passerella sugli Champs Elysées, dove verrà incoronato il vincitore di questa 105° edizione della Grand Boucle.
Tour de France 2018: i favoriti
Chris Froome: ha vinto le ultime tre grandi corse a tappe, e qui cerca una storica accoppiata Giro Tour che nessuno riesce a fare dal 1998, anno in cui nell’impresa riuscì Marco Pantani. E’ appena stato assolto dal caso salbutamolo, per cui era stato indagato dopo la Vuelta e il mondiale dell’anno scorso. L’organizzazione del Tour aveva messo il veto alla sua partecipazione, salvo poi dover rivedere la sua decisione dopo l’assoluzione. Da sottolineare l’enorme forza e compattezza della sua squadra su tutti i terreni.
Tom Dumoulin: quest’anno è arrivato secondo al Giro d’Italia, e i km a cronometro saranno il suo terreno di caccia; inoltre il Tour storicamente ha salite più adatte a un passista scalatore come lui. Il problema, come al solito, è la squadra, con pochi scalatori di qualità.
Vincenzo Nibali: il nostro portacolori ha iniziato l’anno alla grande, vincendo la Milano-Sanremo. Viene da un ritiro in altura, e potrà contare su due scalatori esperti come Pellizzotti e Pozzovivo. Nelle tappe con tante montagne e con tanti km di dislivello il siciliano può fare la differenza, viste le sue caratteristiche da fondista. Dovrà difendersi a cronometro da corridori più adatti a quel terreno e con una squadra abile alle cronosquadre.
Richie Porte: il tazmaniano ha da poco vinto il Tour de Suisse, e quest’anno può essere la sua occasione. In salita nel corso degli anni è migliorato molto, a cronometro è sempre stato un validissimo corridore e può contare sulla squadra favorita nella cronosquadre. Ad aiutarlo in salita ci saranno il siciliano Damiano Caruso e l’americano TJ Van Garderen.
Romain Bardet: secondo nel 2016 e terzo nel 2017, il francese è corridore estroso e viene dal buon terzo posto al Criterium del Delfinato. Tutta la Francia è con lui e in squadra ha ottimi scalatori, il problema saranno probabilmente le cronometro, da sempre terreno ostico a lui e alla sua squadra.
Nairo Quintana: tre volte sul podio del Tour, vincitore di un Giro d’Italia e di una Vuelta Espana. Scalatore purissimo, deve fare la differenza in salita, dove avrà una squadra fortissima a supportarlo, per poi difendersi a cronometro, dove ha sempre faticato.
Tour de France 2018: gli outsider
Geraint Thomas, è più di un semplice gregario di Froome: ha vinto il Criterium del Delfinato e a cronometro viaggia fortissimo. Primoz Roglic quest’anno ha vinto il Tour de Romandie e il Giro di Slovenia, ed è medaglia d’argento mondiale in carica a cronometro. Alejandro Valverde e Mikel Landa compongono assieme a Nairo Quintana un tridente formidabile, mentre Adam Yates, secondo quest’anno al Criterium del Delfinato, sugli arrivi in salita è fenomenale. Warren Barguil l’anno scorso ha dato spettacolo sulle strade del Tour, mentre Rigoberto Uran ha da difendere il secondo posto dell’anno scorso.