Bonus merito docenti: importo modificato, ecco la nuova ripartizione
Al centro di un incontro tra Miur e sindacati, tenutosi la scorsa settimana, le modalità di ripartizione delle risorse indirizzate alla valorizzazione del personale docente. In pratica, si è parlato di “bonus merito“. Adesso, comunicano le organizzazioni di categoria, verrà ripartito “utilizzando come parametro la dotazione organica del personale docente di ogni scuola”; dunque, “non più, come finora avvenuto, il solo numero dei posti coperti da personale di ruolo”.
Nello specifico, l’80% delle risorse verrà distribuito in base all’organico del personale docente della scuola; invece, il restante 20% sarà ripartito in base ai fattori di complessità e di esposizione a rischio educativo. I nuovi criteri verranno applicati già da quest’anno scolastico.
Bonus merito docenti: importo modificato, ecco la nuova ripartizione
Soddisfazione dei sindacati per l’intervento dell’amministrazione di Viale Trastevere su un altro tassello fondamentale della legge 107/15. Positivo, soprattutto, il fatto che ora possa essere assegnato anche ai supplenti, non solo al personale di ruolo. Tuttavia, altro passo avanti per le organizzazioni sindacali anche che non saranno oggetto di contrattazione i criteri di valutazione ma solo l’importo dei compensi.
Detto ciò, l’importo totale passerà dai 200 milioni messi a disposizione l’anno scorso ai 130 milioni per il 2018; d’altra parte, a regime, il plafond dovrebbe arrivare a 160 milioni. Il “bonus merito” è sempre stato uno dei punti più criticati della riforma renziana meglio nota come”Buona Scuola”. Innanzitutto, era accusato di promuovere un’eccessiva concorrenza tra i docenti. Inoltre, ha sempre fatto discutere l’arbitrarietà concessa al dirigente scolastico.
Per riepilogare la situazione, utili le parole del neo-ministro Bussetti: “abbiamo chiuso un importante accordo con i sindacati; per la prima volta le risorse andranno anche ai docenti non di ruolo. Che devono godere del giusto rispetto, come gli altri. Inoltre, i criteri con cui ogni scuola assegnerà le risorse saranno fissati, sin dall’avvio dell’anno scolastico, in sede di contrattazione. In un’ottica di maggior trasparenza e condivisione. Basta con l’eccesso di discrezionalità”.