NBA: scopriamo le rivelazioni di questa stagione
Si è concluso da pochi giorni il draft NBA 2018.
Già si pensa a quanto potrebbero fare bene Ayton o Doncic e la speranza è che possano fare bene almeno quanto i rookie di quest’anno.
Partiamo proprio dal miglior rookie 2018, Ben Simmons.
NBA: Ben Simmons rookie of the year
L’ala dei Philadelphia 76ers è stato scelto nel draft 2016, purtroppo però, dopo delle prestazioni in Summer League che facevano presagire il meglio, è stato fermato da un brutto infortunio al quinto metatarso che l’ha costretto a saltare tutta la stagione.
Quindi questo è stato difatti il suo primo anno, e che anno!
16.3 punti, 9.4 assist, 7.7 rimbalzi di media a partita e una grande qualità di gioco.
Nasce ala ma è lui che porta la palla, è lui che la fa girare spostando gli equilibri sembrando più che altro un playmaker e per queste caratteristiche molti lo hanno già paragonato al re LeBron.
Le premesse ci sono tutte, può davvero diventare il suo successore tra qualche anno ma ha ancora tanta strada da fare.
Deve ancora migliorare certi aspetti come il tiro da tre punti che è completamente assente nel suo repertorio.
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NBA: la rivelazione Jayson Tatum
Altra stagione d’esordio magnifica è stata quella di Jayson Tatum, lui si che ha un magnifico tiro da tre punti, infatti ha tirato dall’arco con un 32.4% di realizzazione.
Giocatore giovanissimo, appena ventenne ma da come sta in campo e da come gioca sembra che sia in questa lega da almeno un decennio.
È stato fondamentale per la stagione dei Celtics, sfortunati per l’infortunio che ha costretto Hayward a giocare solo la partita inaugurale contro i Cavs e ancora più sfortunati per l’infortunio che ha negato a Irving la possibilità di giocare questi play-off.
Tutto ciò non ha però fermato la squadra di Stevens, arrivando fino in finale di conference contro Cleveland subito dopo aver battuto i più favoriti 76ers del già citato Simmons ed Embiid.
NBA: la rivelazione Donovan Mitchell
Il terzo posto di rookie dell’anno invece lo ha conquistato Donovan Mitchell, playmaker esplosivo degli Utah Jazz, diventato famoso a gran parte degli appassionati italiani per il noto gioco Dunkest, del quale Mitchell è diventato un idolo grazie alla sua stagione magnifica impreziosita dalla vittoria allo Slam Dunk Contest 2018.
Non solo belle schiacciate però per il giovane Donovan, ma anche ben 24.4 punti di media a partita che hanno aiutato Utah ad entrare nei play-off e a sconfiggere al primo turno gli Oklahoma Thunder di Westbrook, George e Anthony.
Insomma quest’anno il talento delle giovani promesse non è proprio mancato, riusciranno i giocatori scelti nella notte del 21 giugno al Barclays Center di Brooklyn a fare meglio di Simmons, Tatum, Mitchell & co.?
ALESSANDRO GUASCHINI