Pensione anticipata e Legge 104, le agevolazioni previste
C’è grande attesa per conoscere quali misure introdurrà il nuovo governo Conte sul tema pensioni. Ma c’è anche un po’ di legittima preoccupazione per alcune categorie di lavoratori. Come quelle interessate dalle agevolazioni garantite dalla Legge 104 che consentono di usufruire della pensione anticipata. Stando alle prime indiscrezioni, il nuovo governo ha bene in mente cosa proporre sul fronte previdenziale. Ma le novità che potrebbero entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2019 potrebbero penalizzare alcuni soggetti.
Legge 104 e pensione anticipata: le agevolazioni attuali
L’accesso alla pensione di vecchiaia anche nel 2018 riguarda alcune categorie di soggetti. Tra questi spiccano i soggetti non vedenti e quelli affetti da invalidità di livello non inferiore all’80%. Per questi ultimi, inoltre, sarà necessario presentare apposito accertamento dello stato di invalidità per avere diritto alla riduzione dell’età pensionabile. L’accertamento dovrà essere effettuato dagli uffici sanitari dell’Inps.
Più precisamente i soggetti non vedenti, con minimo 10 anni di contribuzione dopo la cecità, o se già iscritti all’assicurazione obbligatoria prima della cecità, possono andare in pensione prima. Più nello specifico, a 50 anni le donne e a 55 anni gli uomini. Tuttavia, il requisito anagrafico che prevede la pensione anticipata per i soggetti non vedenti non in possesso dei requisiti sopra riportati prevede l’uscita dal lavoro a 55 anni per le donne e a 60 anni per gli uomini. La stessa età pensionabile prevista per i soggetti lavoratori con tasso di invalidità non inferiore all’80% (e con almeno 20 anni di contributi).
In merito alla Legge 104, invece, bisogna guardare a una misura introdotta nella scorsa legislatura. E che risponde al nome di Ape Sociale. Grazie a questa misura, infatti, i caregiver familiari che accudiscono da almeno 6 mesi il coniuge o il parente di primo grado o la parte dell’unione civile, hanno diritto ad andare in pensione a 63 anni, con 30 anni di contributi versati. La pensione anticipata assicurata dall’Ape Sociale spetta anche ai lavoratori con tasso di invalidità non inferiore al 74%.
Legge 104 e pensione anticipata: novità 2019
A tal proposito il governo precedente aveva previsto una proroga dell’Ape Sociale, istituendo un Fondo Speciale per rifinanziare l’opzione fino al 2024. Proroga confermata dal Governo Conte col decreto n. 4/2019. Si tratta della stessa misura che ha dato il via a Quota 100.
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Come possiamo notare, servirà dunque 1 anno anagrafico in più e per alcuni anche un tempo di contribuzione maggiore per andare in pensione anticipata. Ed è questo il maggior punto di discussione sul tema. La Quota 100 sbandierata in campagna elettorale non prevedeva infatti un requisito anagrafico minimo. Ma dopo l’insediamento gli economisti del governo hanno già chiarito questo aspetto. Per ora non c’è ancora nulla di ufficiale, ma la direzione che potrebbe essere presa a breve è proprio questa. Tempi più lunghi per Quota 41, che prevede l’uscita dal lavoro per tutti con 41 anni di contributi. La misura ha un costo ingente ed è possibile che bisognerà aspettare un bel po’ prima di vederla tramutata in realtà.