Governo ultime notizie: Olimpiadi 2026 a Torino, esecutivo al lavoro
Governo ultime notizie: Olimpiadi 2026 a Torino, esecutivo al lavoro
Il Coni ha ricevuto anche la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026, dopo i dossier di Milano e Cortina. Ora, appuntamento al 10 luglio; giorno in cui si terrà il vertice nazionale del Comitato olimpico italiano che dovrebbe prendere una decisione. Tuttavia, il Presidente del Coni Giovanni Malagò non ha escluso che possa essere necessario più tempo.
Infatti, sulla scelta influiranno i fragili equilibri della politica locale e nazionale. Il capoluogo piemontese viene “sponsorizzato” dal Movimento 5 Stelle (al di là delle critiche interne) con in testa l’Appendino; Cortina dalla Lega. Nel frattempo, Milano è “divisa” a metà tra le istanze del sindaco Beppe Sala (centrosinistra) e il centrodestra rappresentato dal governatore lombardo Attilio Fontana.
Governo ultime notizie: Olimpiadi 2026 a Torino, esecutivo al lavoro
La candidatura di Torino è arrivata in virtù di quella che è stata definita “doppia eredità”. Questa consiste, da un lato nella “legacy immateriale”, cioè dalle competenze maturate nel 2006 (un’esperienza non del tutto positiva); dunque, negli impianti sportivi e nelle strutture risalenti alle Olimpiadi di 12 anni fa; dall’altro, nel “patrimonio” che verrebbe lasciato al futuro della città e del circondariato. In effetti, impianti e strutture di Torino 2006 erano costati 486 milioni di euro; ora andrebbero solo riqualificate. D’altra parte, “non costruiremo nulla ex novo e non faremo debito” ha chiarito il sindaco torinese; insomma, incassare “pochi” investimenti che, una volta terminati i giochi, contribuiranno al rilancio turistico delle valli che ospiterebbero le gare.
Nel pre-dossier presentato oggi, l’architetto Alberto Sasso ha dichiarato che la spesa prevista per Torino 2026 è di 2 miliardi e 137 milioni di euro. Nello specifico, i costi dell’organizzazione ammonterebbero a un miliardo e 178 milioni di euro a cui andrebbero aggiunti i 959 milioni necessari per il revamping di impianti, dei villaggi olimpici e, in generale, di tutte le altre infrastrutture. Non si prevede alcun contributo pubblico, ha detto sempre Sasso, mentre il CIO dovrebbe stanziare 800 milioni.