Pace fiscale 2018 e flat tax arrivano: Giorgetti rassicura i beneficiari.
Intervistato dal Corriere sul decreto dignità, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha parlato di pace fiscale 2018 e flat tax. Ovvero delle misure economiche più discusse in campagna elettorale, ma soprattutto dopo l’insediamento del governo Conte. Il rischio di veder salire la spesa pubblica è stato l’allarme lanciato dagli oppositori e dall’Europea. E al contempo c’è stato anche l’altro rischio, per chi ha votato Lega e M5S. Ovvero quello di non veder realizzate tali misure. La pace fiscale 2018, da alcuni considerato condono ma le stesse forze politiche vincitrici dell’ultime elezioni hanno escluso qualsiasi finalità condonistica. E ovviamente la flat tax. Anche detta dual tax, visto che prevede due aliquote (15% e 20% per redditi inferiori e superiori agli 80 mila euro). Dopo il decreto dignità è proprio su questi punti che si concentrerà l’impegno del governo.
Pace fiscale 2018 e flat tax in arrivo: parla Giancarlo Giorgetti
La pace fiscale 2018 potrebbe non essere più un miraggio. Così come la flat tax. Intervistato dal quotidiano milanese, Giancarlo Giorgetti ha respinto le accuse politicizzate per il decreto dignità. Né di destra, né di sinistra: se vogliamo, populista; anche “se a qualcuno questo non piace”. Il sottosegretario ha definito il decreto “non catalogabile nei soliti modi”. Ma piuttosto “un provvedimento che è stato scritto, corretto, digerito e alla fine ha trovato il suo equilibrio”.
Così come in equilibrio arriveranno anche la pace fiscale e la flat tax. Che “arriveranno, in modo equilibrato e nel rispetto del contratto di governo”. Il Corriere però puntualizza sulla parola prudenza, parola chiave utilizzata per la tenuta dei conti dal ministro dell’Economia Tria. “Chiunque abbia la patente sa che in un’automobile c’è un acceleratore, una frizione e un freno. La macchina funziona in modo eccellente soltanto se tutti i pedali sono utilizzati in modo consapevole da un pilota esperto”.
E la tenuta dei conti? Saranno a rischio con le misure che il governo andrà a discutere per inserirle nella prossima Legge di Bilancio. “La tenuta dei conti va benone”, ha spiegato Giorgetti. “Ciò che conta è la discontinuità nel modo in cui questi conti vengono tenuti. Noi puntiamo sugli investimenti e sul liberare le imprese da lacci e lacciuoli. Crediamo sia necessario creare condizioni di vero sviluppo come possibilità di sostenere il debito”.
Infine un breve intervento sulla minaccia di Salvini di cacciare il presidente dell’Inps Tito Boeri. “Quella di Salvini è stata una reazione. Non credo se ne sia uscito così per primo”.