Governo ultime notizie: nomine Rai e Cdp, lite Salvini-Di Maio
Governo ultime notizie: nomine Rai e Cdp, lite Salvini-Di Maio
Servirà ancora tempo alla maggioranza giallo-verde per trovare un accordo sulle nomine Rai e Cdp. Le indiscrezioni riferiscono di una pressoché totale mancanza di sintonia tra Di Maio e Salvini al riguardo; a mediare tra le parti, ancora una volta, è stato chiamato Giancarlo Giorgetti.
Il sottosegretario sta cercando dei nomi condivisi che, però, non rispondano soltanto alla logica dell’equilibrio tra i due partiti. Insomma, per rispettare i dettami del “manuale Cencelli” – che “regola” la divisione delle poltrone tra le forze politiche – si rischia di riempire importanti posizioni con figure senza le adeguate competenze.
Il problema è presente, soprattutto, tra le fila pentastellate; infatti, i 5 stelle non possiedono – per questioni più che altro “anagrafiche” – una vera e propria tecno-struttura. Per questo motivo possono proporre pochi nomi di livello. Un esempio pratico: tra i papabili per un posto in Rai ci sarebbe anche Rocco Casalino; tuttavia, il portavoce pentastellato viene giudicato, non solo dagli alleati, ma anche da molti compagni di partito, non abbastanza “bravo”, tanto per usare un eufemismo.
Governo ultime notizie: nomine Rai e Cdp, lite Salvini-Di Maio
D’altra parte, dove i pentastellati sono riusciti a trovare la quadra è arrivato in fretta il “niet” della Lega. Così sembra accaduto per la Cassa Depositi e Prestiti, per i cui vertici il Movimento aveva scelto la coppia Dario Scannapieco/Fabrizio Palermo. Il primo, attuale vicepresidente della Banca Europea degli investimenti, sarebbe dovuto diventare presidente mentre il secondo da direttore finanziario andrebbe a ricoprire il ruolo di direttore generale.
Dal Carroccio, il ticket viene giudicato troppo in linea con il recente passato visti i legami di Scannapieco con l’elité bancaria e di Palermo con il Pd. Quindi, Giorgetti ha proposto di mettere a capo della Cdp l’ex papavero di Banca Intesa Marcello Sala; uomo molto vicino alla Lega, la sua nomina è stata offerta a Di Maio in cambio di quella dell’ad della Rai.