“Appena Renzi è arrivato a Palazzo Chigi l’ha subito delegittimato. Quello di Cottarelli è stato un lungo addio ed è meglio che non rimanga fino a ottobre, perchè farebbe male a se stesso e all’Italia”. Parole di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’. E aggiunge su Renzi: “Adesso si trova nel momento peggiore. Il Senato è nel caos della riforma costituzionale, l’economia va a picco, la sua politica economica è in stato di fallimento, del semestre europeo a guida italiana non ne parla più nessuno”.
MANOVRA – Brunetta incalza: “Renzi sta prendendo atto del disastro che ha prodotto. Dopo Cottarelli non mi stupirei che se ne andasse pure il ministro Padoan”. E rilancia l’ipotesi di una manovra correttiva in autunno: “la verità è che le condizioni economiche non sono quelle previste dal governo. Tra qualche giorno Renzi parlerà di manovra correttiva. Lui ha sempre negato la realtà dei numeri e ora ne viene travolto”.
RENZI GELIDO – Mentre il ministro Padoan ha preferito glissare sul tema – “non c’entro niente con questo argomento” – non si è fatta attendere la dura reazione di Renzi, a conferma di quanto si sussurra a proposito dei rapporti tra lui e il commissario. Il premier, intervenendo alla direzione PD, ha mostrato freddezza: “Io non so quel che farà Cottarelli, lo rispetto, lo stimo e farà quel che crede, ma la revisione della spesa la faremo anche senza di lui. La revisione della spesa c’è, chiunque ci sia come commissario, questo o un altro”.
POLETTI E MANDATO – Più conciliante l’opinione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenuto alla trasmissione televisiva ‘Agorà’: “Cottarelli ha una certa età, quindi è in grado di decidere da solo cosa fare. Io non ho nessuna osservazione da fare a Cottarelli ma la scelta politica della revisione delle spesa è irreversibile e va fatta con grande puntualità”. Nel frattempo la fine del mandato del commissario si avvicina: formalmente il contratto scade il 31 ottobre, e non potrà essere rinnovato se entrerà in vigore il dl 90 del 24 giugno, che vieta l’assegnazione di incarichi a soggetti già “in quiescenza” – cioè pensionati, come Cottarelli con il Fondo Monetario Internazionale – se non “a titolo gratuito”. Giusto per alimentare un po’ le voci su Gutgeld quale suo successore.