Governo ultime notizie: nuovo partito di Renzi e scissione Pd? I rumors
Al via l’Assemblea del Pd; verso la riconferma Maurizio Martina: da “reggente” diventerà segretario a tutti gli effetti. Nel frattempo, alcune indiscrezioni riferiscono di come Matteo Renzi e i suoi fedelissimi sarebbero pronti a lasciare il partito. In realtà, da tempo si parla di una nuova “scissione” tra i Dem. Adesso, però, il progetto dell’ex premier starebbe prendendo corpo in vista delle elezioni europee di maggio 2019. Renzi dovrebbe poter contare su Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Matteo Orfini e Andrea Marcucci.
Dovrebbero prendere parte al progetto anche gli alleati del 4 marzo: da Emma Bonino a Beatrice Lorenzin, passando per Bruno Tabacci. Il suo partito dovrebbe ispirarsi alla formazione En Marche! di Emmanuel Macron. Convinto che lo scontro politico non si muova più sull’asse destra-sinistra, Renzi pare considerare ormai esaurita la funzione del Partito Democratico. Dunque, l’obiettivo è riempire lo spettro partitico in base al nuovo grande dualismo della politica contemporanea: sovranisti contro europeisti.
Governo ultime notizie: nuovo partito di Renzi e scissione Pd? I rumors
Non pochi sostengono che lo scenario italiano subirà presto un profondo cambiamento nel segno di un grande discrimine: la “fedeltà” o meno all’Europa, alle sue istituzioni e alle sue direttive. Della partita non solo la formazione di Renzi stando ai retroscena: anche il campo dei moderati del centrodestra si starebbe rimodulando in base al cambio di verso imposto dall’intesa di governo tra 5 stelle e Lega. Quindi, ecco che si prevede la nascita del partito di Calenda, accanto a quello dell’ex sindaco di Firenze, con una nuova Forza Italia capitanata da Tajani declinata in salsa “popolare”. Infine, il Pd dovrebbe andare a coprire l’area più a sinistra dell’elettorato “europeista”, per farla semplice, con in testa Nicola Zingaretti.
Qui finiscono le suggestioni; i fatti riferiscono, invece, di un Matteo Renzi ancora sulle barricate per riprendersi la guida Pd (che per molti non ha mai davvero lasciato). La battaglia più importante per l’ex premier riguarda adesso la data del prossimo Congresso; scongiurata la possibilità dello scioglimento dell’Assemblea: avrebbe portato all’apertura in tempi rapidissimi della fase congressuale. Quest’ultima dovrebbe cominciare comunque entro l’anno.