Elezioni Csm 2018: candidati e favoriti. Quanti e chi sono
Cominciate ieri, termineranno oggi, le votazioni per il nuovo Consiglio Superiore della Magistratura; i risultati definitivi verranno comunicati nel corso della settimana prossima. Il suo mandato durerà fino al 2022. Invece, scadrà a fine settembre quello dell’attuale Csm. Chiamati a esprimere la propria preferenza oltre 9mila i magistrati. Alla fine, saranno eletti 16 alti togati: 2 rappresenteranno i magistrati di legittimità (in pratica, i giudici della Cassazione); 4 i pubblici ministeri; infine, 10 la magistratura giudicante.
Altro importante appuntamento fissato per il 19 luglio. Infatti, tra 10 giorni le Camere si riuniranno per nominare i restanti 8 consiglieri “laici”, ossia non togati; entrano a far parte di diritto dell’organo presieduto dal Capo dello Stato il primo giudice e il procuratore generale di Cassazione.
Elezioni Csm 2018: candidati e favoriti. Quanti e chi sono
21 i candidati a un posto in consiliatura; tra questi spicca il nome di Piercamillo Davigo. L’ex Mani Pulite è l’esponente di punta di Autonomia&Indipendenza; la corrente più “giovane” in seno all’Associazione Nazionale della Magistratura, il “sindacato” dei togati, partecipa per la prima volta alle elezioni per il Csm; infatti, A&I è nata nel 2015 da una scissione di Magistratura indipendente, la corrente più a destra.
Inoltre, da segnalare che sono ben 6 le donne magistrato a candidarsi; un dato importante se si considera che, nonostante il numero delle donne sia ormai maggiore a quello degli uomini in magistratura, nell’attuale Csm ne siede solo una, cioè Maria Rosaria San Giorgio. Si tratta di: Concetta “Conchita” Grillo, presidente di sezione al tribunale di Caltagirone, candidata per la corrente centrista Unicost (Unità per la Costituzione); il consigliere in Cassazione Loredana Micciché e la giudice milanese Paola Braggion, entrambe in quota MI; il consigliere della Corte di Appello di Napoli Ilaria Pepe (A&I); Rita Sanlorenzo e Alessandra Del Moro corrono per Area (la corrente di “sinistra” che riunisce gli ex di Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia).