Nessuno avrebbe mai immaginato che la pillola blu più famosa al mondo potesse essere utilizzata anche fuori dai focosi contesti della vita di coppia. La notizia arriva direttamente dall’Argentina: il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore di Papa Francesco, raggiunge la finalissima di Copa Libertadores grazie agli eccezionali effetti del Viagra, il cui uso è consentito dall’Agenzia Mondiale Antidoping.
A DUE PASSI DAL CIELO – Questa volta non c’è lo zampino del Pontefice, accusato più volte di chiedere l’intervento dall’Alto per proteggere la porta dei rossoblu di Buenos Aires. Il San Lorenzo vola a La Paz, la capitale della Bolivia, per giocarsi il ritorno di un’inaspettata semifinale di Libertadores. All’andata era andata piuttosto bene ma il risultato quasi tennistico non fa dormire sonni tranquilli allo staff medico degli argentini, spaventato per gli oltre 3000 metri di altitudine dello stadio Hernando Siles, la casa del Club Bolivar. La storia ci insegna che giocare in quelle condizioni è sempre un inferno e solo in pochi sono riusciti a compiere imprese leggendarie. Noi italiani ricordiamo sempre con grande piacere quella semifinale di Coppa Rimet del 1970 contro la Germania, giocata a Città del Messico ad un’altitudine di circa 2400 metri.
EFFETTI MIRACOLOSI – La maggior parte degli atleti non è abituata a gareggiare in contesti simili, dove servono polmoni d’acciaio e molta resistenza per non farsi vincere dalla fatica che aumenta in modo esponenziale. Inoltre serve un allenamento preciso, nulla a che fare con quanto avviene normalmente nei centri sportivi situati in zone più o meno pianeggianti.
Che fare quindi per non collassare dopo pochi minuti dal fischio d’inizio? Semplice, prendere il Viagra, che facilita l’ossigenazione del sangue e riduce la fatica. Non è la prima volta che il San Lorenzo ricorre alla pillola blu per affrontare trasferte difficili dal punto di vista della tenuta atletica. Chissà cosa penserà il tifoso numero 88235, ovvero Jorge Mario Bergoglio..