Palazzo Reale Palermo in 3D: come funziona la piattaforma virtuale
Lo scorso mese di giugno a Palermo durante il convegno internazionale “Il palazzo disvelato” è stato presentato il progetto dedicato al Palazzo Reale della città, iniziato nel 2010 e coordinato da Ruggero Longo. L’iniziativa ha preso vita grazie alla collaborazione di un gruppo interdisciplinare dell’Università della Tuscia (Ars) e la Tecno-Art che si aggiudicata il bando per una cifra di 500 mila euro.
L’obiettivo del Palazzo Reale Palermo in 3D: la ricostruzione di infinite storie
Lo studio, si propone di restituire le fasi costruttive e le storie che si sono intrecciate nella reggia palermitana nel corso dei secoli grazie ai rilievi 3D. La tecnologia 3D, insieme allo studi di documenti di ricostruire un palinsesto architettonico vecchio di 2500 anni. Si sono resi necessari per i rilevamenti tre miliardi di punti battuti dai laser, oltre 40 mila fotografie, 600 campioni di materiali, lo studio di migliaia di documenti tra testi, cartografie e vecchie foto.
Il progetto, nato nel 2010 è oggi in grado di restituire, grazie a due strumenti informatici: il rilievo in 3D e la banca dati, a qualsiasi spettatore, poiché sarà possibile fruire della spettacolare ricostruzione sul sito dell’Ars. Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars, ha dichiarato che sarà disponibile in rete in coincidenza della riapertura dell’ingresso principale del Palazzo, sottoposto a lavori di restauro e chiuso dal 1840.
Palazzo Reale Palermo in 3D: un archivio straordinario per la storia della città
Il gruppo di ricercatori e studiosi ha realizzato una piattaforma digitale virtuale, innovativa, che interagendo con un gran numero di banche dati creano uno straordinario archivio multimediale che permette di accedere a innumerevoli informazioni e curiosità. Quello che è possibile ammirare oggi , un tempo era profondamente diverso. L’intreccio tra i rilevamenti tridimensionali e le informazioni fornite dalle banche dati hanno permesso di mappare la straordinaria sintesi di culture, che hanno attraversato il Palazzo Reale e la città di Palermo nel corso dei secoli.
Il progetto di studi ha dunque ridato nuova vita a un luogo-simbolo della città, che è anche parte del percorso arabo normanno dell’UNESCO.
Palermo: due lati nascosti della città arabo-normanna
Incontro tra moderne tecnologie e studio classico dei documenti dà vita alla versione 3D del Palazzo Reale Palermo
L’utilizzo di tecniche moderne di diagnostica hanno permesso di scoprire che la facciata dell’edificio era intonacata di bianco e contornata di rosso, ha permesso l’analisi dei mosaici di diverse stanze, tra cui la Sala dei Venti e la stanza di Ruggero II. Grazie a questo progetto si è ormai sicuri che proprio quella fosse la stanza del monarca. Una sala dedicata alle udienze private con una loggia belvedere che si affaccia sullo spettacolare paesaggio della città.
Il progetto dedicato alla reggia palermitana dimostra quanto utile e straordinario possa dimostrarsi l’incontro tra le moderne tecnologie e lo studio classico dei documenti. Il risultato di questi otto anni di lavoro svolti dall’Ars e dalla Tecno-Art dimostrano come il matrimonio tra innovazione e cultura riesca ad offrire al pubblico, in molti casi, esperienze uniche e indimenticabili.
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