Accadde oggi: 11 luglio 1982, l’Italia è campione del mondo per la terza volta

Pubblicato il 11 Luglio 2018 alle 17:56 Autore: Francesco Vigevani
Accadde oggi, 11 luglio: Italia 1982 scopone scientifico coppa del mondo

Accadde oggi: 11 luglio 1982, l’Italia è campione del mondo per la terza volta

Esattamente 36 anni fa il popolo italiano riuscì a provare per la prima volta nel dopoguerra la gioia di salire finalmente sul tetto del mondo. Era infatti dal 1938, anno dell’edizione disputata in Francia, che la Nazionale Azzurra non sollevava l’ambito trofeo che ogni calciatore professionista sogna di stringere almeno una volta nella vita tra le proprie mani. Ci andò solamente vicina nel 1970, quando però fu il Brasile dello straordinario Pelè a frapporsi tra gli uomini di Valcareggi e la loro terza Coppa del Mondo.

Tornando al 1982, occorre precisare come inizialmente la Nazionale fu oggetto di pesanti critiche per via di diverse situazioni apparse discutibili agli occhi dei sostenitori azzurri, tra cui la convocazione di Paolo Rossi (fermo da due anni per la tristemente nota vicenda del calcio scommesse) e le esclusioni illustri di Beccalossi e Pruzzo.

A complicare la posizione del CT Enzo Bearzot fu inoltre il deludente percorso avuto nella fase a gironi del torneo. Dopo le prime tre partite, gli Azzurri avevano infatti racimolato solamente 3 punti, qualificandosi per il rotto della cuffia alla fase successiva della competizione (i 3 punti derivarono dagli scialbi pareggi ottenuti, in successione, contro Polonia, Perù e Camerun).

Accadde oggi: dopo le prime difficoltà, il risveglio di “Pablito” Rossi

Da quel momento però, per gli Azzurri iniziò tutto un altro torneo, dando ancora una volta prova di come gli Italiani “sappiano esaltarsi e compattarsi nei momenti di difficoltà”. Nel successivo gironcino composto da 3 squadre, infatti, gli uomini di Bearzot riuscirono ad avere la meglio sia contro l’Argentina di Maradona, battuta per 2-1, che contro il Brasile stellare composto, tra gli altri, da celebri campioni del nostro campionato come Zico e Falcao. La partita contro i verdeoro fu letteralmente epica: un 3-2 al cardiopalma che è entrato di diritto tra i match più emozionanti di tutti i tempi giocati dalla nostra Nazionale. “Man of the match” di quell’incontro fu, manco a dirlo, quel Paolo Rossi tanto contestato prima e durante le tre partite iniziali, che grazie ad una straordinaria tripletta seppe tutto d’un tratto spazzar via ogni singola critica (spesso anche ingiusta) piovutagli addosso.

Ma l’ora del riscatto da parte di “Pablito” era appena scoccata ed avrebbe definitivamente ribaltato il parere anche dei suoi detrattori più accaniti dopo aver fronteggiato l’ultimo ostacolo che separava gli Azzurri dalla finalissima del Bernabeu: quello rappresentato dalla solidissima Polonia di Zbigniew Boniek. Fu, com’era lecito attendersi, una partita decisamente combattuta e difficile da sbloccare. La supremazia italiana però si tradusse in un vantaggio concreto anche sul tabellino dei marcatori grazie ancora una volta a Rossi, che con la sua doppietta raggiunse quota 5 gol segnati in appena 2 partite. Un’inversione di marcia tra le più celebri nella storia dei Mondiali.

Accadde oggi: l’emozionante finale del Bernabeu

L’11 luglio 1982 andò quindi in scena la finalissima di Madrid, che agli Azzurri vide contrapposta la forte Germania Ovest, la quale aveva avuto la meglio sulla Francia nell’altra combattutissima semifinale decisa dai tiri dagli undici metri.

Il match del Bernabeu non partì sotto i migliori auspici: dopo l’infortunio occorso a Ciccio Graziani, costretto ad abbandonare il terreno di gioco per uno scontro fortuito con la difesa avversaria, ad aumentare le preoccupazioni e gli spettri di una seconda finale consecutiva persa ci fu il calcio di rigore fallito da Antonio Cabrini, che calciò a lato della porta difesa dal portiere tedesco Schumacher. Il primo tempo si chiuse così sullo 0-0.

Nella seconda frazione di gioco però qualcosa apparve sin da subito evidente: i tedeschi erano molto più sulle gambe rispetto agli italiani, che decisero quindi di accelerare trovando il guizzo giusto ancora grazie a Paolo Rossi, il quale, imbeccato perfettamente da un cross di Gentile, mise il pallone alle spalle del portiere avversario. Dopo un tentativo di pareggio sfiorato da Hrubesch, gli Azzurri scacciarono definitivamente i fantasmi grazie al tiro dal limite dell’area di Marco Tardelli, che dopo il gol si rese protagonista di un urlo liberatorio e quasi d’incredulità diventato poi icona delle avventure mondiali di cui furono protagoniste le successive generazioni italiane. “SpilloAltobelli siglò il 3-0 dell’assoluta tranquillità prima dell’ultimo sigillo del match, a rendere un po’ meno amaro il passivo, firmato dal tedesco Breitner.

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Accadde oggi, 11 luglio 1982: i festeggiamenti in tutta Italia per la terza stella

3-1 il risultato finale, ed Italia campione del mondo per la terza volta nella propria storia, come sottolineò un emozionatissimo Nando Martellini, telecronista dell’epoca, al triplice fischio dell’arbitro.

Di quel Mondiale saranno senz’altro ricordati, negli anni a venire, molteplici aspetti che caratterizzarono quella spedizione. Il primo fra tutti quello della ritrovata compattezza di un popolo troppo spesso diviso, e che veniva da anni difficili dal punto di vista sia politico che sociale. Quella grande prova di forza azzurra dimostrò ancora una volta lo straordinario potere di coesione di cui dispone uno sport come il calcio: da Milano a Roma, decine di migliaia di persone si ritrovarono nelle piazze a festeggiare insieme, unite nel segno di una Nazionale tra le migliori di sempre.

Da ricordare senz’ombra di dubbio anche la celebre immagine della partita a scopone scientifico del Presidente della Repubblica di allora, Sandro Pertini, in coppia col capitano Dino Zoff contro il CT Bearzot e Franco Causio. Il tutto con la Coppa appena conquistata di fianco, sul tavolino dell’aereo che stava riportando la squadra in Italia. Un’istantanea che strappò molteplici sorrisi anche per via della spontaneità, visto il contesto, che la caratterizzò. Era il coronamento del nostro “Mundialito“, nella speranza di rivivere molto presto, dopo il digiuno forzato di quest’anno, emozioni simili a quell’11 luglio del 1982. Accadde oggi: un 11 luglio, di 36 anni fa.

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