Assegno divorzile: ricalcolo sentenza Cassazione, quanto spetta.
Cambiamenti e novità in materia di assegno divorzile a causa di una recentissima sentenza della Corte di Cassazione che si è pronunciata in merito. Il criterio relativo alla concessione dell’assegno divorzile è stato pertanto riparametrato. E sarà calcolato in base a un “criterio composito”. Ovvero costituito da più fattori; tra cui rientra il tenore di vita.
Nella sentenza della Cassazione si legge infatti che l’importo viene determinato adottando un criterio composito; che “alla luce della valutazione comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali, dia particolare rilievo al contributo fornito dall’ex coniuge richiedente alla formazione del patrimonio comune e personale”. Tutto questo deve essere pertanto relazionato alla durata del matrimonio; alle potenzialità reddituali future; e alle caratteristiche anagrafiche, con riferimento alle condizioni di salute.
Assegno divorzile: criterio composito, perché
Tra i parametri da considerare spicca dunque l’impegno complessivo nei confronti della famiglia; certamente sotto l’aspetto finanziario ma non solo. “Il contributo fornito alla conduzione della vita familiare costituisce il frutto delle decisioni comuni dei due coniugi, libere e responsabili; che possono incidere anche profondamente sul profilo economico di ciascuno di essi dopo la fine del matrimonio”. Da qui la facoltà legittima di impostare l’importo dell’assegno divorzile sui principi di dignità e solidarietà; come previsto dalla Costituzione. Principi “che permeano l’unione anche dopo lo scioglimento del vincolo”.
Ma cosa s’intende quando si parla di decisioni prese di comune accordo? Ad esempio, mettiamo che in un nucleo familiare si decida che la donna smetta di lavorare per dedicarsi completamente ai figli; e che dunque l’uomo posso continuare la propria carriera lavorativa con tutti i benefici del caso. Anche questa decisione dovrà dunque essere presa in considerazione nel calcolare l’importo dell’assegno divorzile.
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Assegno divorzile: assegno, “funzione assistenziale, compensativa e perequativa”
La sentenza della Corte di Cassazione è dunque molto importante perché smentisce quanto riportato dalla sentenza Grilli; con particolare riferimento al principio di autonomia e autoresponsabilità. Il caso riguarda infatti il divorzio tra l’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli e la moglie Lisa Lowenstein. E determinava che al termine delle relazione i due ex coniugi fossero considerate come single. Ogni componente della vita passata, dunque, non sarebbe dovuta essere stata considerata. Penalizzando così tutte quelle donne che, per dedicarsi alla famiglia di comune d’accordo con il marito, hanno abbandonato la propria carriera lavorativa. Infatti, d’ora in avanti l’assegno divorzile corrisponde a una “funzione assistenziale, compensativa e perequativa” nella stessa misura. E quindi bisognerà calcolare e valutare l’importo dell’assegno divorzile caso per caso.