Sarah Scazzi: la madre ha ancora dei sospetti dopo la condanna

Pubblicato il 14 Luglio 2018 alle 20:57 Autore: Laura Segatti
sarah scazzi

Sarah Scazzi: la madre ha ancora dei sospetti dopo la condanna.

Il dubbio ritorna in scena sul delitto di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. La madre tuttora continua ad avere dei sospetti su zia Cosima Serrano, condannata all’ergastolo insieme alla figlia Sabrina Misseri. Tempo fa la madre della vittima, aveva dichiarato in un programma in onda sul canale NOVE, di non aver mai capito veramente quale sia stato il ruolo di Cosima nella macabra vicenda. Non è mai riuscita a capire se anche la sorella fosse stata una gelida esecutrice del delitto o avesse solo agito in protezione della figlia Sabrina. Quello che sappiamo è che c’è una ricostruzione dei fatti, ma forse quest’ultima non corrisponde a quello che è realmente successo quel giorno. Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, in una lettera voleva assumersi la piena responsabilità del delitto, chiedendo perdono alla madre di Sarah. Concetta Serrano, la madre della vittima, nutriva già dei dubbi su quell’ammissione di colpa. L’uomo infatti, non fu creduto nemmeno dai giudici, che lo hanno condannato in via definitiva a 8 anni per aver nascosto il corpo della ragazza dopo l’omicidio.

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Sarah Scazzi: il ruolo di Michele Misseri

Dopo la duplice condanna di ergastolo di moglie e figlia, Michele si rivolse nuovamente alla cognata chiedendo perdono per quello che aveva fatto, sottolineando più volte “Sono stato io. Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti!”. In quell’occasione arrivò anche ad additare gli avvocati come dei bugiardi, accusandoli di omettere la verità della vicenda. Dopo l’accaduto, Concetta Serrano ha più volte accettato di ascoltare le parole di Michele Misseri, senza riuscire mai a credere alle sue versioni dei fatti, più volte riformulate.  Riguardo l’ultimo tentativo del cognato di cambiare la testimonianza, Cosima ne esce sconfortata e anche un po’ risentita. Sperava che quel patetico tentativo di autoaccusa del cognato fosse giunto al termine. Quelle dell’uomo sono parole che la donna non ritiene più degne di essere ascoltate, e successivamente riporta al settimanale Giallo le seguenti parole: “Ho creduto che, in un momento di ripensamento, avesse deciso di tirar fuori tutta la verità” aggiungendo “Sempre quella ridicola e odiosa frase ‘Sono stato io’. Quella lettera non ha avuto alcun senso per me“. Sembra quindi restare avvolta nel mistero la verità sull’omicidio di Sarah Scazzi. Ancora oggi non sappiamo cosa sia veramente successo quel 26 agosto nell’abitazione dei Misseri, e l’unica cosa certa è che qualcuno ha ingiustamente ucciso e poi occultato il cadavere della piccola Sarah Scazzi.

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