Tour de France 2018: bollettino di guerra sul pavè
Tour de France 2018: bollettino di guerra sul pavè
La tappa andata in scena ieri, la 9° di questo Tour, con arrivo a Roubaix, che ha visto la vittoria del tedesco John Degenkolb in volata sulla maglia gialla di Greg Van Avermaet(che rinforza la sua leadership) e sul belga Yves Lampaert, ha deluso un po’ le attese di chi si aspettava distacchi da tappone alpino: oltre al ritiro di Richie Porte – a causa di una caduta che gli ha causato una frattura alla clavicola destra (anche quest’anno sfortunatissimo il tazmaniano) – e a Rigoberto Uran (che ha perso più di un minuto dal gruppo degli uomini di classifica), non ci sono stati distacchi rilevanti, con i favoriti che si sono più che altro controllati e non hanno voluto rischiare.
Il tracciato prevedeva 15 settori di pavè, per un totale di 21,7 km su questo terreno, tipico delle classiche delle Fiandre. Anche oggi ci sono state tantissime cadute, soprattutto là dove iniziavano i tratti in pavè, e forature. Coinvolti anche uomini di classifica, che però hanno quasi tutti sempre ricucito il ritardo.
Tour de France 2018: la 9° tappa; deludono Sagan e i big
La corsa è stata dura, sempre in tensione, con gli uomini del Team Sky e quelli della Movistar a fare il ritmo per mettere in difficoltà gli avversari e per proteggere i propri capitani. Come detto in precedenza, però, i distacchi tra i big sono avvenuti a causa o di forature o di cadute, una costante in questa prima parte di Tour. Il favorito numero 1 della frazione, Peter Sagan, si è lasciato sfuggire il momento giusto non seguendo l’attacco di Van Avermaet, Lampaert e Degenkolb, e così si è dovuto accontentare di un piazzamento. Vincenzo Nibali, che 4 anni fa iniziò a costruire il suo successo alla Grand Boucle proprio in una tappa simile, anch’essa sul pavè, non ha provato a mettere in difficoltà i suoi rivali, ma è comunque uscito indenne da questa prova; bene invece Froome, che, scortato dai suoi compagni della Sky, non perde terreno, pur subendo una caduta, in una frazione da lui molto temuta, dal momento che in quella tappa sopra citata del Tour 2014 si dovette ritirare.
Percorso e altimetria, tappa 10 Annecy-Le Grand-Bornand
Tour de France 2018: il giallo del doping meccanico
Purtroppo ci risiamo, anche quest’anno al Tour si parla di doping, anche se stavolta è meccanico. A cascarci sembra essere la maglia a pois Toms Skujins: un video diventato virale mostra infatti che la bicicletta del lettone, dopo una caduta avvenuta nell’ottava tappa, ha una ruota che gira da sola. In realtà sembrerebbe che la catena fosse fuori posto, e che dunque il ciclista abbia dato un giro di pedali a mano perchè la catena rientrasse. Comunque la giuria avrà senz’altro esaminato il video, e siamo sicuri che presto la verità verrà a galla
Tour de France 2018: il trittico alpino
Da domani, dopo il giorno di riposo odierno, inizierà il vero Tour per i pretendenti alla maglia gialla:domani frazione da Annecy a Le Grand Bornard con 3 gpm di 1° categoria e un Hors Categorie. Mercoledì Tappa da Albertville a La Rosiere, e poi giovedì l’arrivo in salita all’Alpe d’Huez, salita simbolo del Tour. Dopo queste 3 frazioni sapremo quantomeno chi non potrà competere per la vittoria finale.