La guerra in Ucraina vista dai russi
Sfogliando i giornali si potrebbe pensare di essere di fronte a due vicende diverse che in comune hanno casualmente soltanto i nomi. È la guerra in Ucraina, una guerra che si combatte da mesi e che sin dall’inizio è stata segnata da accuse, smentite, notizie frammentarie e contraddittorie, doppie verità. A tal punto che l’intera storia in alcuni casi sembra seguire un copione diverso.
Secondo un sondaggio condotto dall’All-Russia Public Opinion Research Center e pubblicato dalla Itar-Tass (una delle principali agenzie di stampa russe), il 64 per cento dei russi crede che la responsabilità dell’abbattimento del boeing della Malaysia Airlines sia da attribuire all’esercito e all’intelligence di Kiev. Il 16 per cento punta il dito contro i servizi segreti occidentali, mentre solo due russi su cento pensano che Mosca abbia qualcosa a che fare con la tragedia.
William Engdahl, giornalista e scrittore specializzato in questioni geopolitiche, ha scritto su Russia Today (network internazionale russo diffuso in diverse lingue) che “il mondo sta assistendo ai frenetici sforzi del dipartimento di Stato americano e della Cia che provano ad accusare la Russia di Putin di fornire ai ribelli che combattono nell’est dell’Ucraina i sofisticati armamenti che avrebbero causato l’abbattimento dell’aereo malese”. Quella contro la Russia è “una guerra di propaganda condotta dal dipartimento di Stato americano”.
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Engdahl accusa i media americani ed europei di essersi accodati alle dichiarazioni dei funzionari ucraini senza la prudenza che un caso simile avrebbe richiesto: “una totale mancanza di cauto e serio giornalismo investigativo”. Per Engdahl i funzionari ucraini hanno “ripetutamente mentito sin dal colpo di stato sorretto dagli Stati Uniti, il 22 febbraio 2014”, quando cioè l’ex presidente Viktor Janukovyč fu costretto a lasciare Kiev a causa delle proteste di piazza Maidan.
Sulla pagina delle analisi e dei commenti dell’Itar-Tass, Tamara Zamyatina ha scritto che il governo ucraino ricorre a metodi tipici del totalitarismo, mascherandoli con discorsi a favore della democrazia. Kiev distorce la realtà tal punto che la cosa dovrebbe far sorridere, se non fossero così numerosi i morti causati dagli scontri nell’est dell’Ucraina, ha aggiunto Zamyatina. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov già un paio di settimane fa aveva detto: “Sono mesi che non sento una dichiarazione veritiera da parte di Kiev”.
Sempre su Russia Today, il giornalista Neil Clark ha scritto: “Oltre mille persone sono state uccise nell’est dell’Ucraina sin da aprile, da quando è cominciata l’operazione militare condotta dal governo di Kiev e appoggiata dagli Stati Uniti. Circa 100.000 persone sono state costrette a fuggire. E cosa sentiamo? Let’s sanction Russia!, sanzioniamo la Russia”. Per Clark, Usa e Ue hanno supportato il rovesciamento di un presidente legittimamente eletto in Ucraina. La gente in Crimea ha votato pacificamente in favore di una ricongiunzione con la Russia. E qual è stata la risposta dell’Occidente? Let’s sanction Russia, scrive Clark. È la guerra in Ucraina. Una guerra dalla doppia verità.
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