Gino Bartali: figli e biografia, Google lo celebra con un Doodle

Gino Bartali: figli e biografia, Google lo celebra con un Doodle

Gino Bartali: figli e biografia, Google lo celebra con un Doodle.

Google celebra Gino Bartali con un Doodle per festeggiare i 104 anni dalla nascita del campione; un simbolo dell’Italia ante e dopoguerra; un emblema dei valori cattolici, ma anche di un forte spirito di solidarietà, che durante la Guerra, all’oscuro di tutti, lo portò ad aiutare (e a salvare) più di 800 ebrei tra la Toscana e l’Umbria. Ovviamente quando si pensa a Bartali il primo riferimento è quello della rivalità con Fausto Coppi, una rivalità che divise in due l’Italia, sul versante politico e sportivo. Perché Bartali era anche un grande uomo, dotato di una solidarietà e di un buon cuore fuori dal comune; non amava proclamare alla stampa le sue opere di bene, specificando che certe medaglie si appendono all’anima e non alla giaccia. Opere di bene che comunque vennero fuori, tanto da conferirgli premi e riconoscimenti materiali e umani.

Gino Bartali: biografia di un campione

Gino Bartali nasce a Ponte a Ema il 18 luglio 1914 e muore a Firenze il 5 maggio del 2000 per un attacco di cuore. Per venti anni, e precisamente dal 1934 al 1954, Gino Bartali è stato al vertice del ciclismo mondiale, portando a casa numerose vittorie. Il palmarès di Bartali è stato più che prestigioso. 3 Giri d’Italia (1936-37, 1946); 2 Tour de France (1938, 1948); 4 Milano-Sanremo (1939-40, 1947, 1950); 3 Giri di Lombardia (1936, 1939-40); 5 Giri della Toscana (1939-40, 1948, 1950, 1953); 3 Giri del Piemonte (1937, 1939, 1951), 2 Giri di Svizzera (1946-47); 2 Giri dell’Emilia (1952-53); 2 Campionati di Zurigo (1946, 1948); 1 Giro dei Paesi Baschi (1935) e 2 Giri della Campania (1940, 1945).

Nel Giro d’Italia ha vinto 17 tappe, indossando 50 volte la Maglia Rosa. Al Tour de France le tappe vinte sono state 12, le Maglie Gialle 20. In 23 anni (1931-1954) vinse in tutto 184 gare su 988 corse.

Ma la grandezza di Bartali si misura anche con alcune opere di bene. Durante la Seconda Guerra Mondiale salvò oltre 800 ebrei nel Centro Italia (Toscana e Umbria) anche grazie alla collaborazione con il cardinale Elia Dalla Costa e alla sua tipografia che stampava documenti falsi. Sfruttando la sua fama, riuscì a passare senza subire i rigidi controlli dell’esercito nazifascista, trasportando a rischio della propria vita i documenti falsi. Per il suo coraggio, lo Stato di Israele lo riconobbe cittadino onorario nel 2013; sempre per lo stesso motivo, nello stesso anno Bartali venne nominato Giusto tra le nazioni.

Tornando in ambito sportivo, celebre fu l’immagine che ritrasse Bartali e Coppi al Tour de France 1952. La foto ritrae i due intenti a passarsi una borraccia. E sull’episodio ci furono diverse controversie, sebbene la maggior parte delle fonti afferma che sia stato Bartali a passare la borraccia a un Coppi in testa lungo la salita del Col du Galibier, e non viceversa.

Gino Bartali: la famiglia, i figli

Gino Bartali è stato sposato con l’amatissima Adriana Bani (5 anni di fidanzamento, 60 di matrimonio); da lei ebbe 3 figli: Andrea, Luigi e Bianca. Adriana è morta il 1° marzo 2014, all’età di 95 anni. Fu proprio il primogenito Andrea a raccontare al mondo le gesta eroiche di suo padre durante la Guerra. Queste sono consultabili nel libro biografico Gino Bartali, mio papà (Edizioni Limina, 2012). Andrea Bartali è morto il 23 giugno nel 2017, all’età di 75 anni.

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