Chiara Ribechini morta per choc anafilattico, oggi l’autopsia

Chiara Ribechini

Chiara Ribechini morta per choc anafilattico, oggi l’autopsia

Continuano le indagini sulla misteriosa morte della ventiquattrenne di Navacchio, deceduta domenica sera a causa di uno choc anafilattico. Chiara Ribecchini si sarebbe sentita male dopo aver cenato in un ristorante di fiduciosa, che conosceva bene le sue intolleranze alimentari.

A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla; la giovane cavallerizza è morta poco prima dell’arrivo dei paramedici del 118. Chiara portava sempre con sè il kit del pronto intervento, ma qualcosa deve essere andato storto. Nè il fidanzato nè i suoi amici sono riusciti a fermare la reazione allergica; che le è stata fatale.

Nell’attesa dei risultati dell’autopsia, pevista per la giornata di oggi, la Procura ha aperto un’inchiesta nei confronti del gestore del ristorante. L’accusa sarebbe quella di omicidio colposo, ma solo analisi accurate potranno definire quale sia stata la reale causa della morte.

Sotto sequestro la cucina dell’agriturismo e il kit salvavita che la ragazza, fin da bambina, era abituata a portare con sè.

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Chiara Ribechini morta per choc anafilattico, la vicenda

Chiara Ribechini aveva trascorso la serata di domenica insieme ad alcuni amici e al suo fidanzato. L’agriturismo conosceva sia lei che la sua famiglia ed era ben informato sulle sue intolleranze; ovvero latte, derivati e uova. Lo chef, inoltre, aveva riservato a lei e alla sua comitiva un menù a parte, non contaminato. Probabilmente, la confusione causata da una cerimonia nella sala accanto, avrà fatto sì che al tavolo arrivasse una pietanza non prevista.

Stando a quanto raccontato dagli amici della vittima, il piatto letale sarebbe una vellutata di piselli, in costra di pane.

Chiara Ribechini morta per choc anafilattico, l’adrenalina non è bastata

Chiara, cavallerizza di appena 24 anni e impegnata nel sociale, aveva scoperto di soffrire di questa atipica intolleranza in tenera età. Fin da bambina era abituata a scegliere con molta cura gli alimenti da mangiare.

Per giunta, le avevano insegnato a farsi da sola l’iniezione di adrenalina che, in casi estremi, è l’unico modo per arrestare lo choc anafilattico. Domenica sera qualcosa deve essere andato storto; la siringa, infatti, non ha iniettato nelle vene della ragazza una dose sufficiente di adrenalina per salvarle la vita.

Chiara Ribechini è morta tra le braccia del fidanzato, mentre aspettavano i soccorsi.

Maria Iemmino Pellegrino

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