Sondaggi elettorali Regno Unito: la soft Brexit risveglia gli euroscettici UKIP e porta al sorpasso laburista
Sondaggi elettorali Regno Unito: la soft Brexit risveglia gli euroscettici UKIP e porta al sorpasso laburista
Il tema scottante della soft Brexit, che ha scatenato un’ondata di dimissioni nel governo May, sposta le intenzioni di voto degli elettori. Questo emerge dall’analisi del trend degli ultimi sondaggi elettorali condotti nel Regno Unito.
Sondaggli elettorali Regno Unito: istituti concordi nel segnalare il sorpasso laburista
Gli istituti demoscopici d’Oltremanica negli ultimi 8-10 giorni sono concordi nel segnalare il sorpasso del Partito Laburista (Labour) nei confronti dei Conservatori (Tories). Dopo il primo segnale lanciato da Survation, il partito di Jeremy Corbyn risulta avanti anche nelle rilevazioni condotte da YouGov, Opinium e Deltapoll. Con un vantaggio che va dai 2 ai 5 punti percentuali. Un dato che, secondo la media sondaggi mobile calcolata da Britain Elects – che tiene conto quindi anche dei precedenti sondaggi in cui i Tories erano avanti – si quantifica in un vantaggio per il Labour di circa un punto.
Labour leads the Tories in our poll tracker by 1pt:
Lab: 39.3% (+0.4)
Con: 38.4% (-2.7)
LDem: 9.1% (+1.0)
UKIP: 5.5% (+2.2)
Grn: 3.1% (+0.1)Chgs. w/ 05 Jul
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— Britain Elects (@britainelects) 18 luglio 2018
Sondaggi elettorali Regno Unito: la soft Brexit risveglia gli euroscettici UKIP
Per quanto riguarda gli altri principali partiti minori, si segnala un trend di medio periodo che vede la risalita dei Liberaldemocratici (Lib-dem). Che recuperano un paio di punti nell’ultimo anno e tornano attorno al 9%. Il dato più rilevante riguarda però gli euroscettici UKIP, tra i principali promotori della Brexit. La strategia di uscita soft portata avanti da Theresa May risveglia infatti l’elettorato maggiormente euroscettico. Che si riversa nuovamente – almeno in parte – sulla formazione dell’ex leader Nigel Farage. Con punte di consenso che, secondo YouGov, raggiungono addirittura il 7%. Valori che l’UKIP non toccava ormai dalla primavera 2017. Un segnale che il premier May non dovrà sottovalutare, in vista del prosieguo delle trattative con Bruxelles.
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