Sondaggi politici Ipsos: decreto dignità piace a 3 italiani su 4
Sondaggi politici Ipsos: decreto dignità piace a 3 italiani su 4
Il tanto discusso decreto dignità entra questa settimana alla Camera. Oggi ci sarà l’esame degli emendamenti alle commissioni Finanze e Lavoro di Montecitorio mentre giovedì il provvedimento approderà in Aula per essere discusso e votato dai deputati. Il decreto è stato al centro del dibattito politico negli ultimi giorni e ha portato allo scontro i vertici del governo con il presidente dell’Inps Tito Boeri. I provvedimenti contenuti nel decreto sono stati oggetto di critica forte da parte di Confindustria. Ma cosa ne pensano invece gli italiani? A chiederglielo ci ha pensato Ipsos che ha pubblicato i risultati del sondaggio sul Corriere della Sera. Vediamoli insieme.
Complessivamente il giudizio degli intervistati sul decreto dignità è positivo. I principali provvedimenti contenuti all’interno del decreto piacciono alla maggioranza dei cittadini. Il 75% degli italiani promuove la stretta alle imprese che delocalizzano la propria attività dopo aver ricevuto agevolazioni da parte dello stato. Il 74% benedice l’introduzione di limiti alla pubblicità e alle sponsorizzazione per le aziende del gioco d’azzardo. L’aumento degli indennizzi per i licenziamenti senza giusta causa e restituzione proporzionale di eventuali aiuti statali per chi licenzia è una misura che trova il gradimento del 71% del campione intervistato (il provvedimento piace solo ad un elettore di Forza Italia su due).
I provvedimenti che riscontrano meno fiducia sono: le agevolazioni fiscali per i liberi professionisti insieme alle norme meno restrittive su spesometro, redditometro e abolizione dello split payment sull’Iva (57% totali con la maggioranza dell’elettorato Pd contraria 54%); la stretta sui contratti a termine che piace al 55% degli italiani ma non alla maggioranza degli elettori dem e azzurri (rispettivamente 61 e 51%).
Infine una battuta sul Jobs Act che Di Maio ha intenzione di smantellare. Solo il 30% degli intervistati si dice d’accordo con le parole del ministro dello Sviluppo Economico. Il 43% afferma invece che la riforma del lavoro del governo Renzi va corretta ma non smantellata mentre solo il 4% chiede che Il Jobs Act rimanga così com’è. Il 23% non si esprime.
Sondaggi politici Ipsos: nota metodologica
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