Grillo vs giornalisti, stavolta tocca a Paolo Guzzanti
Nuova puntata della crociata di Beppe Grillo contro i giornalisti. Dopo la rubrica “giornalista del giorno”, che ha fatto “vittime” illustri negli ultimi mesi – da Santoro e Vauro sino a Michele Serra – Grillo ha inaugurato sul suo blog una nuova rubrica intitolata “Braccia rubate all’agricoltura”. Dopo aver dedicato le prime due puntate a Tommaso Ciriaco – giornalista di ‘Repubblica’ – e Gabriella Cerami, firma dell’‘Huffington Post’, ora tocca all’ex deputato nonché giornalista Paolo Guzzanti, esponente di Forza Italia nonché padre dei comici Corrado, Caterina e Sabina.
L’ARTICOLO INCRIMINATO – Grillo contesta a Guzzanti un articolo pubblicato sul ‘Giornale’, in cui il giornalista annuncia il declino del comico genovese: “Mentre Vendola affoga nel suo Sel, ecco s’annuncia un altro tramonto: quello di Grillo Giuseppe detto Beppe, che affonda nel vasto mare dell’irrilevanza”. L’attacco di Guzzanti è senza mezzi termini: “Chi era costui? Comico, capopopolo, talvolta confuso con Hitler, talaltra con uno dei fratelli Marx (non l’austero Karl), ecologista, alternativista nelle energie, borghese reazionario ma anche populista plebeo, un po’ razzista e un po’ anche peggio, ha costruito finora il canalone che ha portato con sé tutta la lava traboccata dal vulcano della rabbia e della frustrazione italiana, ma senza trovare lo sbocco al mare di tutta quell’energia eruzionale, e così alla fine, chi se lo fila più sul teatro politico e sui giornali? Non fa più apertura di pagina. Fa piuttosto chiusura di storia”.
NOIOSO – Guzzanti dipinge il ritratto di un Grillo ormai noioso, che porta avanti argomenti triti e ritriti al netto di qualche uscita ritenuta discutibile, come quella su Bossi, considerato dal leader del M5S come il più grande statista degli ultimi cinquant’anni. Uscite che, secondo Guzzanti, ormai non fanno più notizia, ma “notiziola”, con effetti scarsi se non nulli: “il fatto è che il grande leader si è miniaturizzato come Alice nel paese delle meraviglie quando mette in bocca il fungo sbagliato gigante. Lui che faceva tremare la politica, si sta avviando ad essere un uomo senza caratteristiche come l’eroe di Musil. Ed è un peccato, lo diciamo sinceramente, perché tanta virulenza, tanto impegno, tanta libido politica meritava un esito più conclusivo”.
DECLINO E NUMERI REALI – Per Guzzanti, Grillo è “intrappolato nella stessa valle che ha costruito senza sbocchi e vie d’uscita, senza futuro ma, quel che è peggio, senza un presente”. Una condizione che “contrasta ancora con la forza reale dei grillini in Parlamento che sono tanti e contano quanto i numeri naturali, con un paio di numeri primi, una testa, un voto, anche se confuse e divise”. E’ un Grillo in declino e colpevole di numerosi errori, secondo Guzzanti, che però non dice quali, lasciando il leader del M5S in una sorta di “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”, come si legge dal commento finale: “dove ha sbagliato? Lasciamo che lo scopra lui stesso se ne ha voglia. Noi ci limitiamo e prendere diligente nota dell’avvio del declino del «fenomeno»”.