Parma, stangata evitata. Ecco la sentenza emessa ieri
Parma, stangata evitata. Ecco la sentenza emessa ieri
E’ arrivato il giorno tanto temuto ed atteso in casa Parma.
Ieri il Tribunale Federale Nazionale ha infatti emesso la sua sentenza, condannando i ducali a scontare 5 punti di penalizzazione nel prossimo campionato di serie A.
Inoltre è stato sanzionato il tesserato gialloblù Emanuele Calaiò con una squalifica di due anni che, per un giocatore quasi a fine carriera come l’ex attaccante del Napoli, potrebbe voler dire appendere le scarpe al chiodo anzitempo.
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Parma punito per una corrispondenza pre-match su Whatsapp
I fatti incriminati risalgono al 15 maggio scorso, quando, a 3 giorni dal match decisivo che avrebbe poi riportato matematicamente i ducali in serie A, il centravanti degli emiliani si era reso protagonista di una corrispondenza “sospetta” su Whatsapp con i giocatori dello Spezia De Col e Terzi.
Questi ultimi, appartenenti alla formazione ligure, erano stati invitati da Calaiò a “non impegnarsi troppo”, in maniera all’apparenza scherzosa, in vista del delicato appuntamento previsto (un match che sarebbe poi terminato 0-2 proprio per il Parma, consentendogli quindi l’accesso diretto alla massima serie).
Messaggi giudicati non bonari ma bensì compromettenti.
Ecco quindi il motivo di una sentenza di colpevolezza che comunque salva la serie A del Parma ed accoglie solo “subordinatamente” la richiesta della Procura Federale, la cui accusa avrebbe inizialmente previsto addirittura due punti di penalizzazione nello scorso campionato, in virtù della quale i ducali sarebbero stati rimandati in serie B nonostante la promozione ottenuta sul campo.
E’ invece andata meglio di quanto si cominciasse a temere, con il “subordine” della penalizzazione da scontare nella massima serie 2018-19 a prevalere: non un -6 come inizialmente previsto, bensì un -5, che lascia in ogni caso non poco amaro in bocca, sia per quanto riguarda Emanuele Calaiò, che per lo stesso Parma.
La dura reazione del Parma alla sentenza odierna
La società emiliana ha infatti espresso tramite il proprio sito ufficiale tutto il suo disappunto, con un duro comunicato che recita quanto segue:
“Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale. Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società.
Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia.”
I tempi entro cui si pronuncerà la Corte d’Appello si sapranno nei prossimi giorni e non escludiamo a priori un eventuale ribaltamento della sentenza.
Si metterebbe così, una volta per tutte, la parola fine ad un altro travagliato capitolo di una gloriosa società del calcio italiano che però, negli ultimi tempi, è purtroppo stata protagonista più per vicende extracalcistiche e giudiziarie che per cronache esclusivamente di campo.
L’auspicio è che dalle prossime settimane tornino finalmente a prevalere queste ultime anziché le prime.