Sergio Marchionne: malattia e complicazioni, cosa è successo? Le ipotesi concrete
Sergio Marchionne è da fine giugno ricoverato in una clinica svizzera. Le sue condizioni di salute sono ‘stabili e irreversibili’. Nelle comunicazioni ufficiali del gruppo FCA è emersa da subito chiarissima la gravità della situazione. Cosa si sa della malattia che ha colpito Marchionne? Nelle versioni ufficiali si è parlato di un ricovero programmato per un intervento alla spalla. Cosa sia successo dopo può essere solo il frutto di ricostruzioni. Di sicuro qualcosa non è andato per il verso giusto. Tuttavia non esiste, al momento, una versione ufficiale. Anzi. C’è uno strettissimo riserbo rispetto alle reali cause che hanno fatto degenerare il quadro clinico.
Sergio Marchionne, ipotesi mediche
Le ultime indiscrezioni riferiscono di una malattia alla parte apicale del polmone. Il fatto che qualcosa abbia a che vedere con i polmoni lo ha confermato con la sua lettera Franzo Grande Stevens. Queste le sue parole: ‘da Zurigo ebbi la conferma che i suoi polmoni erano stati aggrediti e capii che era vicino alla fine’.
Si è comunque in principio sempre parlato di un intervento alla spalla. Il Corriere della Sera, dopo aver consultato un esperto fornisce una spiegazione della connessione tra l’intervento alla spalla e le condizioni attuali di Marchionne. Primo aspetto: il tumore polmonare causa forti dolori proprio alle spalle. C’è di più. ‘Intervenire chirurgicamente significa, secondo alcuni esperti di oncologia, mettere in conto la possibilità che non viene ritenuta bassa di una lesione all’aorta e, dunque, anche al cervello’. Potrebbe essere questa una spiegazione di quanto avvenuto a Marchionne
Sergio Marchionne, ‘complicanza neurologica o vascolare?’
Anche altri quotidiani hanno consultato dei medici per cercare di capire di più circa le condizioni del manager. Il Giornale ha raccolto da un medico svizzero ottime referenze sulla clinica in cui è ricoverato il manager italo-canadese. In particolare la stessa viene ritenuta ‘all’avanguardia per l’oncologia, la traumatologia, l’ortopedia e i vari tipi di chirurgia e trapianti’.
Secondo l’ipotesi avanzata dal medico l’ipotesi probabile potrebbe far presupporre complicanze ‘di origini neurologica o vascolare’. E spiega che ‘per quanto riguarda la prima ipotesi, certamente non può portare il paziente a rischiare la morte. Al massimo si può determinare una paralisi e; quindi, una perdita della funzionalità. Più complessa è certamente la complicanza vascolare che può determinare un’abbondante perdita di sangue con conseguente condizione di arresto cardiocircolatorio. E di questa situazione, a volte, è difficile prevedere l’esito’.
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