Amici della grande politica, benvenuti ad una nuova puntata di “Tutto Ballarò minuto per minuto”!
Anche oggi si parlerà molto di Lega Nord nel salotto del martedì sera di Giovanni Floris. Nonostante tutto secondo le anticipazioni non sono previsti esponenti del Carroccio in studio. Non è da escludere dunque un collegamento, magari con la manifestazione leghista di Bergmano in contemporanea.
[ad]Il governo in ogni caso verrà rappresentato dal ministro delle politiche agricole e forestali Mario Catania, forse il più tecnico tra i tecnici di questo esecutivo.
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi senz’altro metterà un po’ di pepe nella trasmissione, e del resto fu proprio il primo cittadino di Firenze a “sdoganare” la malattia del Senatùr.
Chiudono il quadro il presidente della Bnl Luigi Abete, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, il presidente delle Acli Andrea Olivero e la giornalista Maria Latella.
Immancabili anche questa settimana le rubriche dedicate ai sondaggi di Nando Pagnoncelli e alla satira di Maurizio Crozza.
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21.06 Parte la puntata! Subito Giovanni Floris omaggia Miriam Mafai, spesso ospite nello studio di “Ballarò”. Dopo un lungo applauso ecco le prime tabelle. E si comincia con lo spread che oggi ha superato quota 400. Poi scatta un collegamento con Vicsia Portel da Bergamo (l’avevamo previsto). Bossi si aggira nei paraggi.
21.11 Si parla di 3000 partecipanti. I commenti della base sono prevedibilmente contro Rosi Mauro. Poi Floris presenta gli ospiti. Marchetta al libro di Matteo Renzi. Spunta a sorpresa Giorgia Meloni del PdL, che si è truccato per bene oggi. Il conduttore presenta l’adesione del programma al progetto “30 ore per la vita” e intervista una crocerossina (Alessandra Diodati) sugli spalti degli ospiti. Pubblicità, poi Crozza.
21.19 Parte Maurizio Crozza! Lo scandalo Lega per il comico genovese è tutto un grande equivoco. Dovuto all’eloquio non molto chiaro del Senatùr. Sia per quanto riguarda i terrazzi da restaurare sia per quanto riguarda i titoli di studio. Insomma, Crozza sposa la tesi innocentista su Bossi. Scoprire certe cose sulla Lega Nord è come scoprire che Biancaneve ai sette nani non faceva solo i letti.
21.23 Mentre arrivano racconti mitologici sulla serata dell’orgoglio leghista, il comico genovese comincia il suo monologo. Filippica contro i soldi ai partiti e alla sua impennata. Si propone uno scambio: non rubiamo più le matite dei seggi e in cambio ci date i cinque euro che diamo coi nostri voti ai partiti. Imitazione fantastica del fidanzato di Rosi Mauro mentre canta come Elvis Presley. Appena finisce si passa alla diretta da Bergamo. Maroni parla male di Belsito ma non può concludere per i cori da stadio. Ma in ogni caso l’ex tesoriere verrebbe espulso.
21.29 Maroni nel suo comizio chiede l’espulsione della Mauro. Poi definisce le tre regole della nuova Lega Nord: meritocrazia, largo ai giovani e soldi alle sezioni. Poi scatta un servizio di Andrea Scazzolla sulle controversie legali del Carroccio. Sergio Rizzo analizza l’ammontare complessivo dei rimborsi elettorali.
21.35 Il servizio segue evidenziando come la moda delle fondazioni vicine alle istanze di un singolo partito o di una singola corrente. Poi il servizio finisce e tocca a Matteo Renzi. Il sindaco cita, per quanto riguarda la legge sui finanziamenti pubblici ai partiti, la ricetta della Leopolda. Secondo il sindaco Maroni non è credibile perché è la stessa Lega ad aver nominato Belsito vicepresidente di Fincantieri. Insomma, via i partiti dai soggetti istituzionali.
21.40 Renzi dichiara di riconoscere il merito delle dimissioni dei Bossi. Anzi, dovrebbero farlo anche alcuni del Pd. Ma non è credibile la teoria del complotto sui “romani infiltrati nel Carroccio”. Altrimenti nell’acqua del Po ci hanno messo la grappa. Per Luigi Abete scatta l’interruzione perché Bossi interviene da Bergamo.
21.45 Bossi sostiene che un po’ si aggira l’aria del complotto. Belsito ce lo segnalò il tesoriere uscente, ma non mi sembrava un lombardo. Così parlò il Senatùr. Mentre il presidente della Bnl evidenzia le criticità anche dello stato di salute del presidente leghista, pubblichiamo la nostra nota di colore.
Nota di colore: il padrone di casa Giovanni Floris rinuncia al suo solito gessato, sostituito da una giacca nera, abbinata ad una camicia bianca ed una cravatta blu con decorazioni rosa. Il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania, al suo esordio a Ballarò, indossa una giacca grigio scura, una camicia azzurra ed una cravatta blu con decorazioni, mentre Matteo Renzi presenta un look da iena, con giacca nera, camicia bianca e cravatta nera. Giovannini indossa un gessato nero con camicia bianca e cravatta azzurra, mentreAndrea Olivero presenta una giacca nera, una camicia azzurra ed una cravatta blu. Per Luigi Abete giacca nera, camicia a strisce bianco-azzurre e cravatta azzurra, mentre la Meloni si presenta in abito nero, al contrario della Latella che indossa una giacca rossa su maglia nera.
21.51 Giorgia Meloni evidenzia come da questa manifestazione emergano passi indietro da parti del Carroccio. E soprattutto non sono più credibili vecchi slogan contro Roma. In ogni caso è bene che esistano finanziamenti ai partiti sennò arriva il primo ricco che finanzia un partito pur di ricevere qualcosa in cambio (ma non è del PdL?). In ogni caso occorre attuare finalmente l’articolo 49 della Costituzione.
21.54 Maria Latella si infuria: “sfortunati de che, Bossi?”. La giornalista segnala che la Lega non è stato un movimento sfortunato e che anzi questo atteggiamento ricorda lo stile dei meridionali. Compreso il “tengo famiglia”. “Un grande classico” per Floris. Poi scatta il servizio di Miglino sui network internazionali che si occupano di Lega. Ma c’è una piccola gaffe: viene trasmesso un servizio che sembra spagnolo, ma che in realtà è la semplice traduzione in iberico di un servizio sul Carroccio del canale internazionale Euronews. Segue “Mi ricordo camicie verdi” e il Terzo Segreto di Satira col suo “L’Ultimo dei Padani”. Finisce il servizio. Pubblicità.
22.07 Riparte il programma con un servizio sull’Imu. Una grande passione per Ballarò! Va in onda un giro presso vari commercialisti desiderosi di dirti le particolarità e le chicche di queste nuove normative “tassative”.
22.15 Enrico Giovannini intanto ci ricorda che il potere d’acquisto delle famiglie italiane è diminuito del 15%. Interviene l’unico esponente dell’esecutivo in studio Mario Catania. Ci si era quasi scordati della sua presenza. Ma del resto ha deciso a quante pare non di non compromettere la sua reputazione da super tecnico intervendo su questi di politica interna.
22.22 Parte un servizio di Alessandro Poggi sui dissidi finanziari (e non solo) della Repubblica d’Irlanda. Il viaggio dublinese sulle orme di James Joyce viene costantemente accompagnato dal motivetto di sottofondo del penultimo film di Woody Allen “Midnight in Paris”. Confusioni geografiche.
22.28 Commuovente il fatto che il proprietario della birra irlandese Guinness parli italiano. Si torna in studio e Luigi Abete si infervora. Anche se non si capisce bene contro chi. Parte servizio di Marzia Maglio. Il signor Elio ha una casa veramente molto elegante. E per motivi abbastanza poco chiari riesce a pagare sette persone 7 persone. Il servizio gioca sul fatto che invece altre famiglie hanno serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
22.37 “Ma il nero non è l’unica via d’uscita” chiede Giovanni Floris ad una sconsolata Maria Latella che sostanzialmente risponde che basterebbe detrarre i soldi per le colf. Poi critica Renzi e la sua tesi sul sogno. Qui negli ultimi anni non ci sono stati racconti della realtà ma solo vane illusioni. La Latella fa pubblicità al suo settimanale e Floris con una battutina sembra schernirla.
22.49 Parte un collegamento con Bergamo e chi spunta tra i leghisti? Gianluca Pini, onnipresente esponente del Carroccio a Ballarò. Secondo lui Bossi si è fidato di gente che non gli dava informazioni corrette. Meloni sfrutta la presenza dell’esponente leghista il collegamento per polemizzare. Ma il romagnolo sente poco a causa del troppo frastuono. Pubblicità.
23.05 Si torna in studio ed Enrico Giovannini ci illustra le principali caratteristiche del fonda salva-stati. Mario Catania, dopo il cartello 17, sui rimborsi elettorali delle politiche del 2008. Per il responsabile del dicastero dell’agricoltura la politica italiana costa oggettivamente molto comparando la nostra realtà a quella degli altri paesi. Stoccata a Renzi che si era detto favorevole all’abolizione del rimborsi elettorali.
23.17 Partono i dati di Pagnoncelli è l’aspetto più interessante sta in quello sulla fiducia ai partiti: il 28% auspica un ricambio della classe dirigente, mentre il 38% semplicemente chiede più trasparenza. 10 persone (sic) apprezzano lo status quo. Il 41% sostiene che la cura Monti rischia di essere troppo dura. il 37% pensa che siano tutte misure necessarie seppur drastiche. Mario Monti gode di una fiducia positiva del 56%.
23.20 I partiti: la Lega Nord perde il 3% dei voti secondo i dati Ipsos (6.5%). Pd al 26.2%, PdL 22.2%, Idv 9.4%, Udc 8.0%, Sel 7.2%, Movimenti Cinque Stelle 5.2%, Fli 4.0%.
23.22 In collegamento da Bergamo una sorpresa: Luca Zaia. Facciamo chiarezza, se le responsabilità di Bossi junior sono oggettive le sue dimissioni sono più che dovute. Questa è una manifestazione per avere un contatto con la base, quanto mai tonica. Il tutto con la bandiera della Repubblica di Venezia sullo sfondo. Toccata e fuga da parte di Zaia. Matteo Renzi chiede uno stop alle commissioni perchè ogni qual volta la politica non vuole prendere una decisione nomina una commissione. Poi difende la tesi del sogno: non è una disputa terminologica ma semplicemente la voglia di sognare nel lungo periodo un’Italia diversa.