Sondaggi politici Noto: decreto dignità bocciato da precari, disoccupati e imprenditori
Il decreto dignità voluto fortemente dal ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio riscontra il gradimento del 48% degli italiani, un italiano su due (37% contrari e 15% indecisi). Ma non piace alla maggioranza degli imprenditori (64%) né al 52% dei giovani precari e né al 58% dei giovani disoccupati. Due categorie, quest’ultime, che, nelle intenzioni del capo politico dei Cinque Stelle, dovrebbero essere le prime beneficiarie del decreto. Sono questi i dati raccolti da un sondaggio Noto sul tema che più di tutti sta infiammando il dibattito politico in questi giorni.
Gli industriali hanno più volte affermato la loro contrarietà al decreto. Come riporta Martina Zambon sul Corriere del Veneto, 600 imprenditori si sono riuniti nei giorni scorsi a Treviso e Padova e hanno manifestato la loro rabbia attaccando duramente i vertici della Lega: “Accetta il decreto in cambio di un barcone di immigrati in meno”.
Ieri il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha ribadito la posizione dell’associazione sul decreto: “E’ antitetico al contratto di programma che verte su due elementi, reddito di cittadinanza e flat tax. Invece si aumenta il costo dei contratti a tempo determinato e il costo dei licenziamenti”.
Parole a cui a replicato subito Di Maio: “Forse Boccia non ha letto bene il testo e comunque per noi l’unica opinione che conta è quella dei cittadini, che mi dicono che del decreto dignità c’era bisogno come il pane”.
Intanto la discussione in Aula sul decreto dignità è stata rinviata al 30 luglio. Secondo le tempistiche riportate dal Corriere della Sera, il decreto, che scade l’11 settembre, “dovrebbe essere approvato alla Camera entro giovedì 2 agosto e al Senato entro il 10 agosto, prima che il Parlamento vada in vacanza”.
Sondaggi politici Noto: nota metodologica
In attesa di diffusione.