Bollo auto 2018: evasione pagamento, revisione bocciata dal 2019. Il decreto.
Bollo auto 209; revisione bocciata, in che caso?
Le ultime notizie sul bollo auto 2018 riguardano un emendamento presentato dal PD nel 2017 che di fatto obbligherebbe tutti i cittadini a pagare la tassa di proprietà sul veicolo. In caso di mancato adempimento, infatti, la revisione periodica del veicolo non sarebbe possibile, almeno fino a quando il contribuente non si metta in regola con tali debiti. Un altro aspetto che potrebbe negare la revisione al veicolo consiste nello stato di “fermo amministrativo”, dipendente ovviamente dal mancato pagamento del bollo auto. La nuova norma potrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
Bollo auto 2018: mancato pagamento? Niente revisione (dal 2019)
Così come il canone Rai è stato inserito nella bolletta elettrica per contrastare l’evasione su tale tassa, altrettanto potrebbe essere fatto per il bollo auto. Che di certo non sarà inserito in nessuna bolletta. Ma il mancato pagamento della tassa potrebbe comportare una mancata revisione del veicolo. È quanto stabilito da un emendamento presentato dall’esponente PD Francesco Ribaudo che è stato inserito nel Dl di correzione dei Conti italiani poco più di 1 anno fa. La novità sarebbe dovuta entrare in vigore a partire dal 2018, ma poi non se n’è più fatto nulla.
E a 5 mesi di distanza dal nuovo anno si torna a parlare di questa norma. Che di fatto costringerebbe tutti i contribuenti a mettersi in regola con i pagamenti del bollo auto. Se la tassa sul veicolo non venisse pagata, non sarebbe infatti possibile procedere alla revisione del veicolo. Che sarebbe rimandata al momento in cui il contribuente si mette in regola con gli adempimenti fiscali. Ovviamente la nuova norma, qualora dovesse entrare ufficialmente in vigore, ha già fatto storcere il naso a più di qualcuno.
Bollo auto 2018 e revisione: quale legame?
Cicas Italia ha riportato le parole di Lino Ricchiuti, presidente nazionale del movimento politico Popolo Partite Iva. Parole vecchie di 1 anno, ma che oggi potrebbero essere ugualmente ripetute. Ricchiuti ha contrastato con forza tale emendamento. Pur combattendo gli evasori fiscali, Ricchiuti ha confessato di non capire il legame tra il bollo auto (una tassa di proprietà) e la revisione (una “tassa” di circolazione). Ma ha anche rivelato che se il provvedimento dovesse divenire realtà, a pagarne le spese sarebbero i piccoli commercianti. Ovvero tutti quelli che, in situazione di crisi economica, non riescono a far fronte a tutte le spese e le imposte da versare, preferendo a esse il necessario per la sopravvivenza.
“Si tratta di una misura superficiale, offensiva e soprattutto vessatoria”, aveva detto Ricchiuti. “Non sempre il mancato pagamento è sinonimo di evasione. Spesso, dietro si annidano anni di difficoltà economiche. E chi non ha pagato è semplicemente perché non poteva pagare. I veri evasori sono da ricercare in altri ambiti”.
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