Davide Casaleggio: ‘Parlamento sarà inutile’ le reazioni della politica
“Il Parlamento ci sarebbe e ci sarebbe con il suo primitivo e più alto compito: garantire che il volere dei cittadini venga tradotto in atti concreti e coerenti”. Tuttavia, aggiunge Davide Casaleggio, “tra qualche lustro è possibile che non sarà più necessario nemmeno in questa forma”. Queste sono le parole pronunciate dal fondatore della piattaforma Rousseau in un’intervista rilasciata a La Verità.
Da democrazia rappresentativa a democrazia partecipativa
Non nasce certo ora il germoglio dell’idea di un passaggio da una democrazia rappresentativa ad una democrazia diretta tra i Cinque Stelle. Infatti, come Davide Casaleggio stesso sottolinea, “la democrazia partecipativa è già una realtà grazie a Rousseau“. La piattaforma web è già stata adottata dal M5S, ma, in futuro, “potrebbe essere adottata in molti altri ambiti”, aggiunge.
La concezione della democrazia dell’esponente pentastellato genera molta polemica tra le fila dell’oposizione. Per lui, “il superamento della democrazia rappresentativa è inevitabile“. Le opposizioni, tuttavia, non la vedono allo stesso modo.
Ministro per la democrazia diretta è una bestemmia
Sono soprattutto gli esponenti del PD a criticare fortemente le parole dell’esponente dei Cinque Stelle.
Ivan Scalfarotto non condivide affatto la visione di Davide Casaleggio, e coglie l’occasione per mettere in discussione la scelta dei ministri del nuovo governo. “Abbiamo un ministro per la democrazia diretta, che mi sembra una bestemmia in una Repubblica parlamentare“, attacca l’ex deputato dem.
Per Scalfarotto è incncepibile che “il Presidente della Camera Fico” faccia parte “di un partito che fa un ministero della democrazia diretta” quando “questa“, sottolinea, “è una democrazia rappresentativa“.
Francesco Boccia, d’altra parte, pone l’accento sul ruolo di Davide Casaleggio nella gestione di dati sensibili. “Con lui non ho mai condiviso quasi nulla”, dice, “secondo me ha un grande conflitto di interessi nel rapporto con la politica”.
“Dittatura del web” arriva a definirla Cesare Damiano, per il quale non ci sarebbe “nulla di più esecrabile“.
PD aveva proposto il superamento del Senato
Non tarda a riaffiorare il ricordo della Riforma costituzionale, proposta dal governo Renzi e bocciata al Referendum. La Riforma prevedeva il superamento del Senato, una delle due Camere del Parlamento. Oggi, Davide Casaleggio parla di superamento del Parlamento, ma per Andrea Marcucci le due idee non hanno radici comuni.
“Noi”, dice Marcucci, “pensavamo al bene del paese, a semplificare il processo decisionale delle Camere. Qua, invece, c’è una visione culturale molto diversa: quella della quale abbiamo sempre avuto paura.” Ovvero, “che alcuni movimenti populisti in realtà non avevano a cuore la democrazia“.
Su Twitter, d’altra parte, Maria Elena Boschi difende ancora una volta la sua Riforma: “La nostra riforma costituzionale prevedeva di superare il Senato e ci hanno accusato di deriva autoritaria“, scrive. “Adesso che Davide Casaleggio chiede di eliminare tutto il Parlamento dove sono i custodi della Costituzione?“. Renzi si limita a retwittare.
Immigrati e sbarchi in Italia, tutti i dati
Critiche a Davide Casaleggio non solo dal PD
Le reazioni arrivano anche dalla destra. Per Renato Schifani, ex-presidente del Senato, l’ipotesi è “aberrante”. Patrizia Marrocco, la neo-deputata di Forza Italia definisce “anticostituzionale” l’idea di “dare la sovranità al web, anziché al popolo”.
Giorgia Meloni, invece, fa un passo in più e lancia una controproposta: “Per Casaleggio il Parlamento sarà inutile e Grillo vuole estrarre a sorte i parlamentari”, twitta. “Fratelli d’Italia vuole invece dare più potere al popolo“. Per lei, la soluzione ce l’ha la Francia. “Il presidenzialismo” scrive, “è la riforma di cui l’Italia ha bisogno.”
A venire in difesa di Davide Casaleggio è il compagno di partito, nonché Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta.
Riccardo Fraccaro scrive in un Tweet che “la riflessione di Casaleggio riguarda una sfida che abbiamo di fronte: valorizzare il Parlamento nell’ottica di una funzionalità rinnovata.” Per lui la soluzione si trova in una forma di democrazia mista. “Vogliamo integrare la rappresentanza con la democrazia diretta per restituire le istituzioni ai cittadini. È questo l’obiettivo del M5S“.