Accadde oggi, 27 luglio: la Francia e la rivoluzione contro la reazione

Pubblicato il 27 Luglio 2018 alle 09:12 Autore: Tommaso Lolli
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Accadde oggi, 27 luglio: la Francia e la rivoluzione contro la reazione

La Ville de Lumière è stata sempre il centro di maggior diffusione di idee ed ideali. Dalla rivoluzione francese in poi, Parigi, ha sempre combattuto per le libertà acquisite durante gli anni della Repubblica e dell’Impero napoleonico.

La rivoluzione del 27 luglio: accadde oggi, in Francia. Gli antefatti

Il Congresso tenutosi a Vienna dai membri della Coalizione anti-napoleonica si riunirono nel 1814 e stabilirono di riportare l’Europa nei giorni precedenti alla Rivoluzione Francese, la quale non solo aveva messo a repentaglio la pace europea ma anche l’esistenza stessa di alcuni Stati dell’epoca.

La Restaurazione per la Francia comportò il ritorno alla monarchia retta dalla famiglia reale dei Borbone, la stessa per cui i francesi decisero di ribellarsi nel 1789.

Carlo X di Borbone venne incoronato come ”Re di Francia”. Il malessere della popolazione era, però, ben visibile. Per ovviare ad una distensione verso il suo stesso popolo Carlo X, invece di aprirsi verso il suo stesso popolo decise di chiudersi su se stesso.

Accadde oggi: la rivoluzione di luglio e le cause dello scoppio della sommossa

Varie crisi ministeriali, la non-governabilità della Francia, costrinsero Carlo X a tentare un colpo di stato. Difatti, egli emanò, in maniera anti-costituzionale, le «ordinanze di Saint-Cloud» il 25 luglio 1830, le quali prevedevano un accentramento di potere da parte del Re e un (quasi) ritorno alla monarchia di stampo assolutista.

Al fine di combattere una decisione del genere, il popolo parigino decise di insorgere e dopo una semplice opposizione al Re, dalle parole si passò ai fatti.

Parigi insorse contro l’assolutismo ed i principi della Rivoluzione Francese riportati in auge. Un fronte repubblicano si andava formando mentre per le strade della città scoppiò la guerra.

Il popolo issò le barricate per contenere l’arrivo delle truppe in città il 27 luglio del 1830. Iniziò così la “Rivoluzione di luglio”.

Accadde oggi: le diverse interpretazioni degli storici sui fatti del 27 luglio

Le interpretazioni di tale rivolta sono diverse. Secondo ambienti più vicini alle teorie socialiste e marxiste, gli insorti erano gli emarginati e, soprattutto, le vittime della grave crisi economica in cui versava la Francia.

Secondo alcuni resoconti della polizia, invece, gli insorti erano stati esasperati ad agire dagli studenti, i quali solo sui libri avevano vissuto le esperienze della Rivoluzione, e dagli agitatori politici.

Da un semplice errore del Re nacque un enorme movimento di protesta e di lotta contro l’autorità reale.

Inizialmente, il 27 luglio, alcuni deputati si incontrarono e stabilirono che per evitare una guerra civile sarebbe stato meglio mandare lettere di reclamo e di proteste per il Re con il quale si voleva evitare una frattura definitiva. Mentre nei circoli si parlava sul da farsi, davanti al Palais Royal di Parigi si iniziarono a scontrare i primi gruppi. La polizia parigina, menomata della Guardia Nazionale (soppressa nel 1827) trovò difficile, se non arduo, sedare la rivolta che in poche ore scoppiò nella rivoluzione totale.

Accadde il 25 luglio: la caduta del fascismo e di Mussolini

Le conseguenze e le speranze dei francesi, maturate dopo la rivoluzione di luglio

La Rivoluzione di Luglio non solo rovesciò la situazione politica francese, difatti, invece di una repubblica venne mantenuto l’assetto monarchico ma affidato a Luigi di Orleans, un ramo cadetto dei Borbone. L’incoronazione di Luigi d’Orleans non solo fu celebrata incoronando il nuovo sovrano come “Re dei  Francesi” ma piuttosto per il periodo di riforme e di aperture che furono alla base del nuovo sovrano.

Tale rivoluzione avvenuta nel 1830 non solo fu fondamentale nella storia successiva dell’Europa per il fatto che la Santa Alleanza stipulata a Vienna non intervenne negli affari francesi quanto piuttosto perché la rivoluzione non rovesciò, come avvenne invece nell’89, l’assetto istituzionale del Paese ma solo quello dinastico.

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