Palazzo Reale Napoli: biglietti, sale e mostre. Cosa vedere
Palazzo Reale Napoli: biglietti, sale e mostre. Cosa vedere.
Il Palazzo Reale di Napoli fu progettato e iniziato a costruire nell’anno 1600. Ciò avvenne per volontà di Fernando Ruiz de Castro, conte di Lemos; all’epoca viceré del Regno di Napoli per conto della corona spagnola. L’edificio, oggi per gran parte sede della Biblioteca Nazionale e in parte adibito a Museo dell’Appartamento Storico, era destinato a accogliere il re di Spagna Filippo III. Domenico Fontana fu l’architetto scelto e al quale fu affidato il compito di progettare un palazzo reale, che soddisfacesse l’esigenze di una corte moderna.
Ubicato al margine occidentale della città antica, con la facciata rivolta verso ovest, su Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale di Napoli è stato nel corso dei secoli ampliato e trasformato. Fanno parte del nucleo originario, realizzato dal Fontana in età vicereale: la facciata, in mattoni di cotto rosato e pipierno , che si articola in tre ordini architettonici: tuscanico al piano terra, ionico e poi corinzio ai piani superiori. Il Cortile d’onore o principale, a pianta quadrata, con portico a pian terreno; e tutte le Sale corrispondenti al primo piano.
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Palazzo Reale Napoli: l’appartamento storico
L’Appartamento Reale, al piano nobile, aperto al pubblico dal 1919 come “Appartamento Storico”, comprende: la Cappella e il Salone dei Viceré sul lato est; la Sala Regia e quelle di Udienza sul lato della piazza; e gli appartamenti privati sul lato del mare. L’Appartamento fu decorato da Battistello Caracciolo e Belisario Corenzio con Storie della Casa di Spagna. I successivi viceré completarono e ampliarono l’edificio. Venne creato il belvedere del Giardino pensile e lo Scalone d’onore (rivestito di marmi solo nell’Ottocento).
Una scenografia da favola al Palazzo Reale di Napoli
Dal Cortile principale si accede all’elegante Scalone d’Onore che conduce al “Grande Appartamento di Etichetta”, voluto da Ferdinando II di Borbone. L‘imponente Scalone – realizzato da Francesco Antonio Picchiatti a metà del 1600 e poi modificato da Gaetano Genovese nel XIX secolo – ricrea la scenografia dell’ingresso a corte. Lo Scalone immette in un luminoso ambulacro, in origine una loggia aperta, ora protetto da vetrate ottocentesche, su cui affacciano stanze e retrostanze dell’Appartamento storico, nonché il Teatro di Corte e la Cappella Reale.
Palazzo Reale Napoli, cosa vedere
Dell’antica residenza vicereale e borbonica sono visitabili trenta sale arredate, tra cui: la Sala del Corpo diplomatico, la Sala di Maria Cristina, la sala di Don Chisciotte, lo Studio del Re, il Salone d’Ercole – sede di balli e ricevimenti costruito a metà del Seicento ed oggi caratterizzato dagli arazzi della serie di “Amore e Psiche”, della Reale Fabbrica di Napoli. Nel salone è anche esposto il grande orologio bronzeo con Atlante che regge il globo, di manifattura francese del XVIII secolo. Il Palazzo Reale è visitabile ed ammirabile sia come edificio storico, che come galleria, avendo importanti tele, tra le quali alcune di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, e gli affreschi del Corenzio e di Massimo Stanzione.
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Palazzo Reale Napoli: le ultime modifiche
Nel 1738, con la Pace di Vienna, e sotto la guida di Carlo di Borbone, Napoli diventa nuovamente e ufficialmente, dopo oltre due secoli, capitale di un regno autonomo. La fondazione di questo nuovo regno ebbe risvolti per la storia del Palazzo Reale. Il Palazzo fu ampliato con l’Appartamento del Maggiordomo Maggiore e con l’Appartamento per i Reali Principi. Questa modifica ha fatto sì che oltre al Cortile d’onore, si venissero a creare altri due cortili. Gli interni furono allestiti nel gusto tardo barocco: marmi preziosi e affreschi celebrativi, tra i quali ricordiamo le opere di Francesco De Mura e Domenico Antonio Vaccaro.
Le ultime trasformazioni, al Palazzo Reale, che ospita dal 1923 la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, avvennero durante il regno di Ferdinando Il Borbone, tra il 1838 e il 1858. Fu l’architetto Gaetano Genovese a portare a termine un restauro generale dal gusto neoclassico. Il monumentale palazzo, è stato sede dei Principi di Piemonte dopo l’Unità d’Italia ed è stato ceduto al Demanio dello Stato da Vittorio Emanuele III di Savoia nel 1919.
Palazzo Reale Napoli, gli “Itinerari possibili”
Il Palazzo Reale di Napoli è aperto al pubblico tutti i giorni dalle nove del mattino alle otto di sera. Sono disponibili audioguide in diverse lingue, ed è possibile prenotare visite guidate e didattiche per studenti e turisti. Due gli itinerari possibili: vicereale e borbonico. Dal sito ufficiale è anche possibile scaricare guide in formato pdf per approfondire la conoscenza di queste due importanti epoche del Palazzo Reale di Napoli.
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