Previsioni sempre più fosche per l’economia italiana, alla vigilia dell’annuncio da parte dell’Istat della situazione del Pil per il secondo trimestre 2014. E spunta persino il rischio recessione.
PIL INVARIATO? – Dopo il dato negativo del primo trimestre (-0.1%) si rischia dunque una replica. Le indiscrezioni parlano, per il secondo trimestre, di previsioni comprese tra -0.1% e +0.1%, con una forchetta ancor più ristretta rispetto alle stime Istat di giugno, che parlavano di un dato tra -0.1% e +0.3%. Quello che viene fuori è quindi sostanzialmente uno scenario di crescita zero, con un Paese reale fermo. Che alimenta ancora di più le voci di chi prevede una manovra correttiva autunnale per far fronte alla discrepanza tra crescita effettiva e precedenti stime che parlavano di un Pil 2014 al +0.8%.
LO SPETTRO DELLA RECESSIONE – Se il dato del Pil dovesse essere negativo, sarebbe dunque il secondo consecutivo. Quanto basta per parlare di “recessione tecnica” e complicare l’azione del governo sia sotto il punto di vista della comunicazione – per rassicurare le famiglie italiane – sia sotto quello delle azioni concrete da prendere per invertire la rotta.
FISCAL COMPACT – Molto dipenderà anche dalle concessioni in sede comunitaria. Su questo tema, la situazione di recessione non potrà certo aiutare. Dopo un semestre a crescita zero – o addirittura negativa – sarà molto difficile provare ad invertire la rotta in maniera significativa, anche operando corpose modifiche nel Documento di Economia e Finanza. E pur restando eventualmente sotto il 3% nel rapporto deficit/pil, si rischia comunque di mettere a repentaglio il rispetto del pareggio di bilancio strutturale per i prossimi due anni e, quindi, del cosiddetto fiscal compact per la riduzione del debito pubblico.