Tfr e Tfs a confronto con il fondo pensione, quale conviene realmente.
Cosa conviene tra liquidazione e fondo pensione
Tfr, Tfs e fondo pensione: quale conviene di più e realmente per i lavoratori? Stiamo parlando di quei soldi che vengono accantonati e che vanno a maturare la pensione. Il Tfr, il trattamento di fine rapporto, è riservato ai dipendenti assunti a partire dal 1° gennaio 2001. Prima di quella data veniva corrisposto il Tfs, ovvero il trattamento di fine servizio. Molti lavoratori però non conoscono l’esistenza dei fondi pensione. In base a un’indagine del Covip, solo il 3% dei lavoratori aderisce a questi fondi, e in larga parte nelle zone nord-orientali del Paese, mentre al Sud e nelle Isole il risultato è quello di un’ignoranza diffusa in merito ai fondi pensione. Che si traduce nella non adesione.
Tfr, Tfs e fondo pensione: quale conviene?
I fondi pensione sono di due tipologie: aperti o chiusi. I fondi pensioni aperti sono riservati a dipendenti e lavoratori autonomi; quelli chiusi riguardano strettamente il contratto collettivo di lavoro; sostanzialmente ogni settore di riferimento ha il proprio fondo pensione, per questo si dice “chiuso”. Come riporta Altroconsumo, infine, esistono anche i cosiddetti Pip, ovvero i Piani individuali pensionistici. I quali, tuttavia, conti alla mano, risultano i meno convenienti.
L’associazione appura anche che i fondi pensione possono risultare più convenienti che lasciare il Tfr in azienda. L’esempio è una somma accantonata di 1.000 euro in 10 anni circa. Nei fondi pensione chiusi, la somma risparmiata ammonterà a 14.123 euro. In quelli aperti il risparmio sarà di 12.564 euro. Nel caso avessimo lasciato il Tfr in azienda, la somma corrisponderebbe a soli 11.057 euro. Quindi meno rispetto a un fondo pensione, che sia aperto o chiuso. Un altro aspetto importante segnalato dall’associazione dei consumatori è che i fondi pensione hanno bassi costi di gestione; e inoltre assicurano agevolazioni fiscali.
Calcolo e importo liquidazione: le differenze per i lavoratori.
Tfr e Tfs: meglio i fondi pensione?
Altroconsumo informa che i contributi che si versano sul fondo pensione risultano deducibili fino a un importo massimo di 5.164,57 euro. Questo consente di ridurre la somma imponibile e di conseguenza le tasse da versare. La percentuale con cui viene tassato il Tfr e i contributi versati è comunque più bassa rispetto a quella prevista se la liquidazione viene accantonata in azienda; e più precisamente galleggia tra il 9 e il 15%.
Inoltre, proprio come per il Tfr in azienda, è possibile chiedere un anticipo sul fondo pensione. Anche se bisogna prima rispettare certi requisiti. Come ad esempio essere iscritti al fondo pensione da minimo 8 anni se la finalità riguarda l’acquisto di una casa o un’altra spesa. Nell’eventualità di urgenze, con riferimento alle spese sanitarie, l’anticipo è richiedibile anche prima degli 8 anni di iscrizione.
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